Coppa America: in Colombia non si gioca, Argentina caos Covid

Logo della Coppa America che si disputerá tra il 13 giugno e 10 luglio.
Logo della Coppa America che si disputerá tra il 13 giugno e 10 luglio. foto cortesia

BUENOS AIRES. – La Coppa America di calcio si giocherà , ma non sarà più la Colombia uno dei due paesi ospitanti (l’altro è l’Argentina). Lo ha annunciato la Conmebol, ente calcistico sudamericano, dopo una riunione svoltasi la notte scorsa in cui è stata respinta la richiesta della Colombia di rinviare a novembre la massima competizione per nazionali del continente sudamericano, il cui fischio di inizio rimane fissato per il 13 giugno.

Ora la Conmebol pensa di affiancare all’Argentina, l’altro paese ospitante, una nazione che potrebbe essere Uruguay o Cile, paesi dove l’incidenza del Covid-19 è meno forte che altrove e dove le vaccinazioni procedono più speditamente rispetto ad altri.

Ma in realtà anche l’Argentina ha i suoi problemi, al punto che ogni attività calcistica, a parte i match internazionali, è stata sospesa fino al 30 maggio, a causa dell’aumento dei contagi, e non si capisce come possa migliorare la situazione nei successivi 15 giorni. Di sicuro c’è che tutte le partite di Coppa America che si giocheranno in Argentina saranno a porte chiuse.

La Colombia, dopo una riunione fra le massime autorità calcistiche del paese, il ministro dello Sport  Ernesto Lucena e il Presidente della Repubblica Ivan Duque, aveva chiesto di posticipare l’evento a causa della situazione sanitaria (quasi 36mila contagi e 435 morti ieri), ma anche per le violenze, le proteste e gli scontri che vanno avanti nel paese, e che hanno provocato morti e feriti in varie città,  da quando è stata annunciata la riforma del sistema delle tasse. Da qui la richiesta di rinvio, che la Conmebol ha respinto citando questioni contrattuali e di calendario.

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