Migranti: guerra contro il tempo per svuotare Lampedusa

Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020.
Una dozzina di migranti sono stati portati sulla pi√π grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della capitaneria di porto, Lampedusa 21 settembre 2020. ANSA/ELIO DESIDERIO

AGRIGENTO. – E’ guerra contro il tempo. La tregua agli sbarchi, concessa dal mare agitato, non fa fermare gli sforzi – coordinati dalla Prefettura di Agrigento – per provare ad alleggerire le presenze di migranti nell’hotspot di Lampedusa. Nonostante il traghetto di linea della mattina non sia salpato durante la notte da Porto Empedocle e nonostante la nave quarantena “Azzurra” non sia riuscita ad ormeggiare a Cala Pisana, per fronteggiare l’emergenza la Prefettura ha fatto prima trasferire 260 migranti con il pattugliatore “Asso30” che li ha trasbordati sulla “Azzurra” ed ha poi caricato sul traghetto di linea “Cossydra” altre 80 persone per Porto Empedocle.

Nella struttura di contrada Imbriacola restano in 1.408 e domattina, se il traghetto Sansovino riuscirà ad arrivare, altri 200 ospiti lasceranno l’isola. L’auspicio è però che possa attraccare anche la nave quarantena che ha ancora, dopo l’imbarco dei 260, ben 340 posti liberi.

Durante la notte scorsa, i circa 200 migranti che erano rimasti su molo Favarolo, dopo la raffica di sbarchi delle ore precedenti, sono stati trasferiti all’hotspot e la struttura è arrivata a dare assistenza e ospitalità durante la giornata a vben 1.725 persone In tarda mattinata, ed è stato l’unico sbarco della giornata, è giunto sul molo commerciale il pattugliatore “Asso30” che aveva soccorso 17 tunisini.

“Ieri pomeriggio, i migranti si sono arrampicati su un’installazione petrolifera. Legando i jeans tra loro sono saliti e nel pomeriggio mi hanno chiamato (i libici, ndr) per recuperarli” – ha raccontato, al giornale Radio Rai, il comandante del rimorchiatore che ha tratto in salvo gli ultimi migranti arrivati a Lampedusa – .

“Erano 17 in tutto, di cui sette minorenni e una donna. Vengono da Nigeria, Ghana, Gambia, Liberia. Saranno partiti sei mesi fa da casa. I libici ti avvisano – ha proseguito – perché la loro Guardia costiera in certi punti non arriva, e nel momento in cui sono a bordo io sono costretto a portarli in Italia”.

Intanto, a Porto Empedocle, sono sbarcati – dalla nave quarantena “Allegra” – altri 249 migranti che hanno concluso la sorveglianza sanitaria anti-Covid. Di questi, 44 – su ordine del questore di Agrigento – dovranno lasciare il territorio italiano nel giro di pochi giorni, mentre gli altri sono stati distribuiti nei centri d’accoglienza dell’isola. Al molo di Porto Empedocle, la Capitaneria ha sottoposto a verifiche per la rimessa in attività, dopo la scadenza del contratto, anche la nave quarantena “Adriatico”.

(di Concetta Rizzo/ANSA)

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