Recovery in 2487 pagine, nel 2021 spese per 13,8 miliardi

Un casco di sicurezza della Ue sopra un piano di lavoro. Grafica.
Un casco di sicurezza dell'Unione Europea sopra un piano di lavoro. Grafica. (Ansa)

ROMA.  – Grandi progetti per la rivoluzione green e digitale, come il maxi-finanziamento di Transizione 4.0 per le imprese, ma anche un nuovissimo “Gender Award” per le aziende che sapranno ridurre il gap del lavoro delle donne o un “esercito” di 10mila giovani volontari per insegnare ai più anziani ad utilizzare le nuove tecnologie.

Nelle schede progetto che l’Italia ha trasmesso prima a Bruxelles e ora anche al Parlamento, il Pnrr da 266 pagine si dilata in un documento “monstre” da 2.487: si va dal racconto di come si intendono utilizzare nei prossimi 5 anni i 191,5 miliardi europei alle schede con i dettagli dei singoli progetti, insieme a uno stringente cronoprogramma che dovrà portare a chiudere l’intero Piano, con la realizzazione di tutte le riforme e gli investimenti, entro agosto del 2026.

Più di un terzo delle linee di intervento (oltre 120 su 323)  partiranno, o sono già partite entro quest’anno: la spesa prevista nel 2021 è di 13,8 miliardi di cui gran parte prestiti (10,5 miliardi contro 3,3 miliardi di grants, cioè di risorse a fondo perduto).

Secondo le tabelle allegate al Pnrr gli stanziamenti maggiori riguardano due misure previste dalla legge di bilancio: Transizione 4.0 (oltre 1,7 miliardi quest’anno, tutti grants) e il rifinanziamento del Fondo Simest per rafforzare la solidità patrimoniale delle imprese favorendone la competitività sui mercati esteri.

Poco più di 1,1 miliardi è destinato all’efficientamento energetico e al rafforzamento del territorio dei Comuni. La maggior parte degli interventi copre l’intero orizzonte del piano, fino al 2026, ma ci sono anche progetti sprint che si punta a chiudere anche in due arecoverynni, come quello sulle Piccole Isole.

La parte che andrà realizzata più rapidamente però sarà quella delle riforme, perlomeno quelle indispensabili per il funzionamento del piano: nel nuovo cronoprogramma, che cambia a ogni versione del documento, il decreto Semplificazioni (quello che tra i ministri è definito il “vero decreto Recovery”) è fissato entro il 20 di maggio, ma le principali andranno chiuse “al massimo un mese dopo l’estate, senza perdere tempo”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio elencando oltre alle semplificazioni la riforma della P.a. della Giustizia e il decreto sulla governance del Pnrr.

Nelle migliaia di pagine a disposizione del Parlamento, in parte in italiano, in parte in inglese, lo schema per l’attuazione del Recovery prevede tre livelli con una “control room” a Palazzo Chigi e il Mef a fare da controllore ma anche da interfaccia con Bruxelles (con 300 assunzioni ad hoc previsteper rafforzare la struttura).

Il monitoraggio sarà essenziale per garantire il rispetto dei tempi: per erogare le risorse, ogni sei mesi, Bruxelles verificherà infatti il rispetto di milestones e target indicati dai governi nel piano. Intanto i fondi di anticipo che potrebbero arrivare già in estate (fino a 25 miliardi) saranno impiegati in 123 progetti, alcuni attivi già da fine 2020, altri che sono in rampa di lancio, come il piano Italia 5G o 1 Gbps (che potranno contare rispettivamente su 2,02 miliardi e 3,86 miliardi, tutti di prestiti).

Il pacchetto di misure per il turismo prevede l’avvio per la maggior parte da giugno, e sempre in estate scatteranno le decine di interventi previsti per spingere la transizione digitale, compreso il reclutamento di giovani – fino a 10mila di qui al 2025 – per insegnare l’uso di web, app e dei servizi più moderni della P.a. in particolare ai più anziani, con l’obiettivo di portare dal dal 42% al 70% la percentuale di cittadini tra i 16 e i 74 anni con conoscenze digitali di base.

Oltre alla “cura del ferro” in arrivo con il completamento dell’Alta velocità, in particolare al Sud, per la transizione green si punta a spostare sul traporto pubblico almeno il 10% degli automobilisti e si guarda anche alla creazione di quasi 2mila chilometri di piste ciclabili (urbane e turistiche) con almeno la metà dei 600 milioni previsti da destinare al Sud.

(di Silvia Gasparetto/ANSA).

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