Slittano nuovi sostegni, nodo sistema aiuti imprese

Nella foto d'archivio il Palazzo Chigi.
Nella foto d'archivio il Palazzo Chigi, sede del governo.

ROMA. – Non arriverà questa settimana il nuovo decreto Sostegni bis, che deve distribuire quasi altri 40 miliardi di aiuti a famiglie e imprese ancora alle prese con la crisi innescata dalla pandemia.

L’approdo in Consiglio dei ministri del provvedimento slitta alla prossima settimana, perché nonostante gli sforzi per accelerare sono tante ancora le questioni aperte, dal Pd che chiede di inserire un “pacchetto turismo” alle discussioni sul cuore del nuovo intervento, la nuova tornata degli indennizzi alle imprese, con la Lega che insiste per innovare il meccanismo e dare un ristoro più mirato – guardando ai costi fissi – in particolare a chi ha chiuso per le misure anti-contagio.

Oltre al problema delle imprese c’è quello dei posti di lavoro, ricordano però i sindacati, in pressing sul governo per ottenere una ulteriore proroga del  blocco dei licenziamenti almeno fino a ottobre quando sarà compiuta la riforma degli ammortizzatori sociali.

Il tema è stato di nuovo posto al centro di un incontro con il ministro dell’Economia Daniele Franco e il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli a Palazzo Chigi. Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno messo sul tavolo del governo una serie di richieste: dalle pensioni alla sicurezza sul lavoro fino, ad esempio, al nodo dei precari della scuola da risolvere subito, già con il decreto Sostegni bis, per evitare di iniziare il nuovo anno scolastico con il caos delle cattedre vacanti.

Sul divieto di licenziare “il governo ha preso atto delle nostre richieste e si è impegnato a darci una risposta nella sua collegialità” perché “ci hanno detto che sulla questione risponde il Consiglio dei ministri”, hanno spiegato i leader di Cgil, Cisl e Uil annunciando di essere pronti a “valutare le iniziative conseguenti” se non arriveranno risposte soddisfacenti.

L’incontro, cui ne seguiranno altri, era convocato ufficialmente sul Recovery Plan, che nel frattempo è stato inviato a Bruxelles e pubblicato sul sito del governo. Tra le novità dell’ultima scrittura l’impegno ad accelerare i pagamenti dei debiti della P.a e a ridurre il tax gap tra le riforme “abilitanti del piano”.

Ma è di governance che i sindacati vogliono parlare, ribandendo la necessità di essere coinvolti, insieme alle sigle datoriali, nell’attuazione del piano. Il decreto sulla governance, però, dovrebbe arrivare insieme a quello sulle semplificazioni dopo la metà del mese. Prima, la prossima settimana, l’esecutivo sarà concentrato a chiudere il decreto Sostegni.

Oltre alle cartelle esattoriali – tema che continua a fare discutere la maggioranza – è quello dei contributi a fondo perduto l’altro grosso nodo da sciogliere. Nelle bozze circolate nei giorni scorsi compariva un doppio binario per i ristori che rimanevano però, in quello schema, sempre basati sui confronti del fatturato. Ma la Lega insiste sui costi fissi e il Mise, fa sapere il ministro Giancarlo Giorgetti “ha già rappresentato al Mef le esigenze del settore”.

Per il titolare dello Sviluppo economico per tutte quelle attività che sono state “chiuse per decreto, in particolare pubblico esercizio, vanno previsti degli indennizzi ad hoc che si muovano in modo alternativo rispetto a due direzioni: o si fa riferimento al criterio del risultato d’esercizio, ovvero al margine operativo lordo (e questo richiede la presentazione del bilancio, un problema che potrebbe essere risolto con un meccanismo di acconto); o si va ad indennizzare i costi fissi che queste attività hanno sostenuto”.

Un sistema molto diverso, insomma, da quello elaborato finora che lascerebbe alle imprese invece solo l’opzione di scegliere il periodo su cui calcolare le perdite (anno su anno o 1 aprile 2021- 31 marzo 2021 sul periodo precedente). Altra questione, sollevata questa volta dal segretario del Pd Enrico Letta, quella del turismo, con l’idea di inserire nel decreto un “Pacchetto vacanze italiane 2021”, dall’ecobonus per gli alberghi fino alla replica del bonus vacanze.

(di Silvia Gasparetto/ANSA).

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