BOGOTÁ. – Il presidente colombiano Iván Duque ha annunciato che aprirà uno “spazio” per il dialogo con i settori ufficiali, le istituzioni e i leader regionali per affrontare i problemi nazionali e “respingere la violenza in tutte le sue forme” che dal 28 aprile colpisce il Paese nelle proteste di piazza per lo sciopero nazionale.
Mentre si attendono per oggi nuove mobilitazioni, questa notte Bogotà ha vissuto momenti di caos, con blocchi stradali, scontri con le forze dell’ordine e attacchi ad almeno 15 stazioni di polizia. Una di queste strutture è stata incendiata mentre erano presenti tra i 10 e i 15 agenti, che sono riusciti a fuggire dalle fiamme.
“Che notte dolorosa. Abbiamo registrato una brutale e violenta escalation. Ci sono 30 civili e 16 agenti di polizia feriti. Nessun morto”, ha scritto la sindaca della capitale, Claudia Lopez, sul suo profilo Twitter. “La violenza debe finire. Dobbiamo ritrovare una serena riflessione”, ha aggiunto.
In un altro messaggio, López ha riferito che “hanno cercato di bruciare vivi” 15 agenti di polizia nel comando del quartiere La Aurora, a sud della città e ha riferito che altre 15 di quelle stazioni sono state “vandalizzate”. “Le scene di dolore, rabbia e violenza che abbiamo visto ieri sera sono inammissibili”, ha dichiarato, condividendo un video degli attacchi violenti della notte.
Il Comitato nazionale dello sciopero colombiano ha convocato per oggi nuove manifestazioni in tutto il Paese contro il governo. Ieri sera, il presidente Duque ha annunciato la realizzazione di “uno spazio per ascoltare i cittadini e costruire soluzioni” in cui “non devono prevalere le differenze ideologiche, ma il nostro più profondo patriottismo”, senza specificare la metodologia di questo dialogo.
La proposta del presidente arriva in un momento in cui le forze dell’ordine vengono duramente criticate dentro e fuori dal Paese, a causa della violenta reazione alle proteste scoppiate il 28 aprile contro un progetto di riforma fiscale proposto dall’Esecutivo e successivamente ritirato.
Secondo i dati dell’Ufficio del difensore civico, almeno 19 persone sono morte in sei giorni di proteste di piazza fino a lunedì, mentre la polizia ha aperto 33 indagini preliminari contro le proprie pattuglie per accuse di violenza e abusi.