Alitalia: governo studia intesa, lavoratori in piazza

La manifestazione dei lavoratori di Alitalia il mese scorso a Roma.
La manifestazione dei lavoratori di Alitalia il mese scorso a Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Trattativa ferma su Alitalia. Bruxelles attende Roma, dove il governo italiano si è preso una pausa per studiare la strategia e trovare la soluzione che garantisca la necessaria discontinuità. Ma la via d’uscita che potrebbe non tardare ad arrivare: il dialogo con l’Ue – assicura il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini – è “alle battute finali”.

“Noi abbiamo avuto delle interazioni fino a circa 2 settimane fa, poi c’è stato un incontro dei ministri con il presidente del consiglio e da allora questo dossier è ancora in questa situazione”, fa il punto della situazione l’a.d. di Ita Fabio Lazzerini in audizione al Senato. Quando la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager dice di non aver ricevuto una proposta è proprio “perché il governo ha preso un attimo, un momento per condividere la strategia per per risolvere questa tematica”, chiarisce il manager, che ora attende “a breve un’indicazione di ripresa o soluzione del negoziato”.

Contro l’Ue intanto si scaglia la Lega, con Matteo Salvini che accusa Vestager di “ingerenza indebita” e a Bruxelles non le manda a dire: “si facessero gli affari loro”. Mentre il ministro Giovannini rassicura: “Il piano industriale di Ita prevede una compagnia non grande quanto Alitalia ma destinata a crescere. Ne stiamo discutendo da varie settimane con l’Ue”, spiega ricordando che “anche le grandi compagnie sono andate in crisi per l’emergenza del covid”.

Tra queste Lufthansa, la cui assemblea degli azionisti proprio oggi ha approvato un piano di ricapitalizzazione del gruppo da 5,5 miliardi di euro, che servirà a rientrare del capitale investito attraverso il fondo di stabilizzazione economica (attraverso il quale lo Stato ha circa il 20% delle azioni della compagnia).

Tornando ad Alitalia, tra i nodi che hanno contribuito a “cristallizzare” il confronto con Bruxelles, il più spinoso, su cui si sta conducendo un “duro confronto”, è quello degli slot.

Ma sono molti i fronti su cui Ita da mesi si fa in quattro per rassicurare Bruxelles: “abbiamo risposto a 236 domande, mandato 40 documenti, fatto 14 scenari, 12 meeting”, spiega Lazzerini, assicurando che nel piano “di discontinuità ce c’è già tanta”.

Nell’attesa che la situazione si sblocchi, intanto, Ita continua a scaldare i motori.  “Abbiamo iniziato ad identificare possibili opzioni per accelerare la fase di transizione qualora il negoziato possa portare a una soluzione”, spiega il presidente Francesco Caio. Uno dei fronti su cui Ita vuole entrare subito in azione è quello della vendita dei biglietti.

L’importante è “non perdere la ripresa della stagione estiva”, sottolinea l’a.d.: lo spazio ancora c’è (per maggio e giugno Alitalia prevede un incremento del 150% dei voli, dopo che nei primi quattro mesi si è confermata la compagnia più puntuale d’Europa) – nonostante in questa “situazione di limbo” le low cost stiano riempiendo gli spazi lasciati vuoti – e se pure il decollo di Ita slittasse (“potrebbe anche partire il 15 o più avanti”, ribadisce Lazzerini), bisogna “avere fin da subito la possibilità di avere un ruolo commerciale”.

Ita lavora anche sull’alleanza, che si punta a chiudere entro giugno, con un dialogo ormai avanzato sia con Lufthansa che con Delta-AirFrance-Klm. Confronto avviato anche con i sindacati per il nuovo contratto.

Resta invece aperto il delicato tema del personale, con il rischio che un piano di 45-50 aerei si traduca in 5-8mila esuberi. Ma Lazzerini rassicura, ricordando la gradualità del piano: “Partiamo con una certa flotta, ma già dalla stagione summer 2022 la flotta aumenta del 50%, quindi abbiamo un bisogno di personale decisamente importante”.

Il tema, che preoccupa non poco i sindacati, sarà probabilmente sul tavolo dell’incontro domani tra i rappresentati dei lavoratori e i commissari, in presenza di Ita e di rappresentanti dei Ministeri dello sviluppo e dell’economia. Intanto sempre domani i lavoratori della compagnia saranno in piazza a Roma, con divise, bandiere dell’Italia e testimonianze video di volti noti dello spettacolo e della cultura, per ricordare a tutti che Alitalia è patrimonio nazionale.

(di Enrica Piovan/ANSA).

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