Tokyo verso porte chiuse, al via vaccini per Azzurri

Un monumento con cerchi delle Olimpiadi in Tokyo.
Un monumento con cerchi delle Olimpiadi in Tokyo. ANSA/FRANCK ROBICHON

ROMA.  – La decisione finale verrà presa, e annunciata, solo a giugno, ma giorno dopo giorno si fa sempre più concreta la possibilità che i Giochi di Tokyo 2020 si svolgano porte chiuse, come dichiarato oggi dalla presidente del Comitato locale, Seiko Hashimoto.

Una scelta difficile, che gli organizzatori e il Cio stanno cercando di evitare, ma sembra la strada da intraprendere per non mettere a rischio l’evento, con una popolazione locale poco propensa a sostenerlo davanti alle nuove minacce portate dal virus. Intanto il Coni accelera nei preparativi per la spedizione e ormai è tutto pronto per avviare la vaccinazione degli atleti, anche se almeno la metà, quelli dei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato, sono già coperti. Non c’è alcun obbligo, ma è un fattore importante.

“Ormai ci siamo: grazie al generale Figliuolo, alla sottosegretaria Vezzali e a Palazzo Chigi – afferma il n.1 del Comitato olimpico, Giovanni Malagò -. Siamo andati in pressing e abbiamo presentato una lista degli atleti qualificati e dei papabili. Visto che l’Olimpiade è tra 83 giorni, ho chiesto che sia un vaccino monodose o che abbia una seconda dose nel breve periodo”.

Mettere in sicurezza gli atleti è un messaggio importante anche per facilitare la “moral suasion” del Cio e del Comitato verso i giapponesi preoccupato. Così, Hashimoto, ha dichiarato che le Olimpiadi “potrebbero svolgersi a porte completamente chiuse”, assicurando al contempo che si svolgeranno in piena “sicurezza”.

Il Giappone ha già deciso di impedire l’accesso al pubblico straniero, e si è riservato la scelta di chiudere anche ai tifosi locali, vista la crescita dei contagi. Nel Paese dove il tasso di vaccinazione è tra i più bassi tra quelli del G20 e gli ospedali vanno spesso in affanno per i ricoveri, l’opinione pubblica non vede di buon occhio il fatto che con tre prefetture in stato di emergenza per l’epidemia, il comitato organizzatore stia per chiedere supporto al sistema sanitario per la macchina olimpica.  “L’assenza di spettatori potrebbe alleviare la pressione sugli ospedali”, dice Hashimoto.

Sempre nel tentativo di placare lo scetticismo della popolazione, Tokyo-2020 ha pubblicato mercoledì nuovi ‘playbook’ che elencano severe misure anti-virus da far rispettare a tutti i partecipanti ai Giochi: atleti, tecnici, delegazioni, operatori dei media, volontari.

La quarantena per gli atleti non sarà tuttavia richiesta e i vaccini, come detto, non saranno obbligatori, ma ci saranno per tutti tamponi a tappeto (quotidiani per i protagonisti) oltre a rigide regole sul distanziamento, i trasporti, i ristoranti.

Si prospetta un’ Olimpiade blindata, o meglio ‘in bolla’, con i nuovissimi impianti costruiti per l’occasione con gran dispendio económico che rischiano di restare desolatamente vuoti.

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