“In Bielorussia la nuova resistenza, l’Italia ci aiuti”

La leader bielorussa Svetlana Tikhanovskaya. (Facebook)
La leader bielorussa Svetlana Tikhanovskaya. EPA

ROMA.  – Contro la “macchina repressiva” del presidente Alexander Lukashenko l’opposizione bielorussa, “nuova resistenza nel cuore dell’Europa”, chiede aiuto al “grande cuore” dell’Italia perché sostenga “la nostra lotta pacifica per la democrazia”.

L’appello di Sviatlana Tsikhanouskaya, leader dell’opposizione di Minsk in visita oggi a Roma, raccoglie solidarietà bipartisan e l’impegno a supportare la richiesta di nuove libere elezioni contro il regime autoritario e “illegittimo” di Lukashenko.

Una giornata fitta di incontri – su tutti quello con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla Farnesina – cominciata di buon mattino con un’audizione alla Commissione Esteri della Camera durante la quale la leader dell’opposizione non ha usato giri di parole. “Chiediamo che facciate sentire forte la richiesta di rilascio di tutti i prigionieri politici e che sosteniate le sanzioni dell’Ue, chiediamo a voi di partecipare alla mediazione internazionale all’interno dell’Osce perché si esca da questa crisi e si arrivi a nuove elezioni. Abbiamo bisogno dell’Italia perché si fermi la macchina repressiva che sta distruggendo migliaia e migliaia di vite”.

É stato il presidente della Commissione Esteri, Piero Fassino, a sintetizzare il sentimento comune dei deputati, spiegando che “sostenere l’opposizione al regime di Lukashenko è un dovere morale e politico per ogni coscienza democratica e per tutta la comunità internazionale”.

Tsikhanouskaya ha incassato anche l’appoggio convinto di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del Partito popolare europeo, che ha garantito “l’impegno a favore di nuove elezioni in Bielorussia nel pieno rispetto dei diritti civili e politici”, definendo “inaccettabile” che ci siano oltre 30 mila prigionieri politici nel Paese.

Tra i dati caratterizzanti della giornata romana di Tsikhanouskaya la solidarietà e la vicinanza di molte donne della politica. Da Maria Elena Boschi, che l’ha definita “coraggiosa e forte”, a Laura Boldrini, che ha ricordato di aver aderito alla campagna di Supolka Italia adottando Maria Kalesnikava, una delle leader della protesta pacifica, di cui chiede la liberazione immediata.

L’oppositrice bielorussa ha incontrato anche il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro del Lavoro Andrea Orlando e una delegazione del Pd guidata dal segretario Enrico Letta, che ha dato la disponibilità del partito a chiedere nuove elezioni e a sostenere la richiesta di sanzioni individuali, oltre al rilascio di tutti i prigionieri politici per tirar fuori il Paese da quella che Tsikhanouskaya ha definito la “Chernobyl dei diritti umani”.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA).

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