Alitalia: Ryanair ricorre a Corte Ue contro i ristori

Ala di un aereo con il logo di Alitalia.
Ala di un aereo con il logo di Alitalia. (ANSA)

ROMA. – Ad Alitalia piove sul bagnato. Ryanair ha depositato un ricorso presso la Corte di giustizia Ue contro l’approvazione di un finanziamento diretto di circa 200 milioni di euro da parte del governo alla compagnia per compensarla dei danni legati al Covid.

La low cost irlandese sostiene che si tratti di un “abuso di potere” da parte della Commissione Ue di “autorizzare un nuovo aiuto” ad Alitalia mentre la compagnia è già oggetto di un’indagine su possibili aiuti di stato per due prestiti ponte di complessivi 1,3 miliardi di euro.

Intanto oggi l’amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini, è tornato alla Camera per illustrare ulteriori punti sul piano della newco, spiegando che una volta conclusa la trattativa tra il governo e l’Ue e arrivato “il via libera”, Ita potrebbe decollare “in 60-90 giorni”, precisando che “ci vorrebbe anche l’aumento del capitale, perché al momento abbiamo un capitale di 20 milioni”.

Ma “per partire il primo di luglio bisognerà partire fondamentalmente la settimana prossima con tutte le attività pianificate”, ha detto l’a.d. Tuttavia “se iniziamo il primo luglio o il primo agosto è meno rilevante di quando prendiamo il controllo commerciale, in questo momento noi dobbiamo proteggere la stagione estiva”, ha puntualizzato Lazzerini, illustrando quindi alle Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive una “proposta concreta” ossia “prendiamo fin da subito, nell’alveo di una continuità di interlocuzione positiva e assolutamente trasparente con la Commissione europea, almeno la responsabilità commerciale,  così possiamo dare tranquillità ai clienti, siglare gli accordi con i tour operator e le aziende di crociere, con le agenzie di viaggio, per programmare la stagione estiva”, ha spiegato il manager.

Lazzerini ha poi affrontato uno dei temi più spinosi nella trattativa tra il governo e la Commissaria europea, ossia quello del marchio Alitalia. Lo storico brand “rimarrà sul mercato se non lo comprerà Ita, e lo comprerà qualcun altro” per cui “se fossimo impediti di usarlo ci sarebbe il rischio di qualcun altro in giro con quel brand, creando confusione”, ha avvertito il numero uno della newco, facendo notare che “il valore è alto” e quindi “è uno dei fulcri di negoziazione tra governo e Commissione”.

Nei giorni scorsi il commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, ha detto che il brand vale sui 150 milioni di euro.

L’a.d. ha infine confermato che “non abbiamo mandato” ad Alitalia una mail circa un interesse per l’acquisto del ramo aviation, come avevano riportato alcuni quotidiani nei  giorni scorsi, dopo che nella tarda serata di ieri gli stessi commissari della ex compagnia di bandiera avevano comunicato di non aver ricevuto “nessuna manifestazione di intenti” da Ita. E intanto per domani mattina è previsto un incontro in videoconferenza tra i tre commissari e i sindacati. Al centro del confronto ci sarà il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti Alitalia per questo mese.

(di Alfonso Abagnale/ANSA).

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