Concessioni balneari, Riviera Romagnola: “Senza certezze non si lavora”

Sdraio e ombrelloni sulle spiagge del litorale genovese durante la fase 3 del coronavirus covid 19, Genova
Sdraio e ombrelloni sulle spiagge del litorale genovese durante la fase 3 del coronavirus covid 19, Genova, 19 Giugno 2020. ANSA/LUCA ZENNARO

RIMINI. – “Senza certezze non è possibile lavorare”, è questo il messaggio che lancia dalla Riviera Romagnola, uno dei luoghi simbolo del turismo balneare in Europa, il presidente della Cooperativa bagnini di Rimini Sud, Mauro Vanni, commentando l’incertezza che ancora avvolge la questione del rinnovo delle concessioni balneari. Anche “le amministrazioni pubbliche – spiega – si trovano tra due fuochi. C’è una legge che dice che le concessioni si devono rinnovare, ma c’è l’anti-trust che le contesta”.

I balneari riminesi chiedono al governo di “fare chiarezza”, sia “nell’immediato per fare la stagione, ma soprattutto da settembre in maniera definitiva, perché per noi che dobbiamo fare impresa, l’incertezza di non sapere quali saranno i parametri di durata nel tempo, diventa un handicap per cui non si fanno investimenti”.

“Ho fatto debiti e investito beni – racconta Vanni mentre è alle prese con i lavori di rinnovo del proprio stabilimento in vista della riapertura – facendo affidamento a una legge dello Stato. Se lo Stato di punto in bianco decide di cambiare idea, allora bisogna riconoscerci un risarcimento”.

Quello che i balneari riminesi chiedono, nel caso si opti per un’evidenza pubblica, è che venga riconosciuta l’esperienza maturata. “Abbiamo creato – rivendica Vanni – su un pezzo di sabbia un’industria che tante famiglie hanno tramandato di generazione in generazione creando un valore che ci invidiano in tutto il mondo. Faccio fatica a vedere un polacco o un cinese che di punto in bianco viene a gestire la nostra spiaggia, che non ha la nostra stessa esperienza”.

Al governo, invece, viene chiesto “che vada velocemente in Europa con una legge per dare sicurezza al settore”. Una legge che per i balneari deve riconoscere “il valore delle nostre imprese”, e “se qualcuno vuole venire a svolgere la nostra attività, come succede in tutte le attività economiche, va riconosciuto un indennizzo pari al valore dell’impresa che vai a sostituire”.

(Di Mirco Paganelli/ANSA)

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