Coronavirus in Italia: la curva è in decrescita 15.943 positivi, 429 vittime

Bar e ristoranti prima delle 21 in zona Colonne di San Lorenzo a Milano
Bar e ristoranti prima delle 21 in zona Colonne di San Lorenzo a Milano, 14 ottobre 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

ROMA. – Si conferma, anche con l’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia, la lenta decrescita della curva epidemica da Covid-19 in Italia: l’indice di trasmissibilità è sceso ancora, raggiungendo il valore nazionale di 0,85, e fanno sperare i primi segnali di una diminuzione della pressione sulle terapie intensive ed i reparti ospedalieri.

Tuttavia i valori, sia pure in lieve discesa, restano ancora elevati ed è dunque necessario, ha avvertito il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, tenere la “guardia alta”.

Sempre molto elevato, invece, il numero dei decessi, pari a 429 nelle ultime 24 ore. Anche l’incidenza dei casi è in lieve diminuzione, segnando il valore di 182 per 100mila abitanti, ma resta tuttavia elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e del tracciamento dei loro contatti.

Il monitoraggio settimanale indica inoltre un primo segnale positivo rispetto ai reparti ospedalieri, ma il livello complessivo di occupazione dei posti letto per Covid continua a restare comunque sopra i livelli delle soglie di allerta. Il tasso di occupazione a livello nazionale è infatti al di sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39% rispetto alla soglia di allarme fissata al 30%) che in area medica (41% contro il 40% della soglia critica).

Tuttavia per la prima settimana ci sono segnali di una lieve diminuzione. Resta comunque alto il numero di Regioni/PPAA con un tasso di occupazione in intensiva e aree mediche sopra soglia (14 contro le 15 della settimana precedente). Ad ogni modo, il numero di persone ricoverate in rianimazione è in diminuzione da 3.743 (06/04/2021) a 3.526 (13/04/2021), mentre i ricoverati in area medica passano da 29.337 (06/04/2021) a 26.952 (13/04/2021).

Questa lenta decrescita è confermata dai dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute. Sono infatti 15.943 i positivi nelle ultime 24 ore contro i 16.974 di ieri, e si registra un calo di 51 unità nelle terapie intensive rispetto al giorno precedente e di 844 unità nei reparti ordinari. Il tasso di positività è del 4,8%, ieri era stato del 5,3%. Sono invece 429 le vittime in un giorno (ieri 380). La mortalità, ricordano gli esperti, è l’ultimo parametro a calare.

Insomma, ci sono primissimi segnali positivi in un quadro complessivo che resta comunque di allerta e che, ha avvertito Brusaferro nella consueta conferenza stampa settimanale al ministero della Salute, non devono indurre ad un rilassamento dei comportamenti: “C’è ancora un sovraccarico dei servizi assistenziali, l’incidenza decresce ma molto lentamente, anche se grazie alle vaccinazioni vediamo meno casi in tutte le fasce d’età. Non bisogna quindi allentare l’attenzione e si deve mantenere alta la guardia – ha detto – per contenere la diffusione del virus”.

Sulla stessa linea il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, che ha rimarcato come “data la situazione epidemiologica e considerando le iniziali previste riaperture di molte attività, è importante che i cittadini rispettino regole di comportamento individuale estremamente prudenti”.

Il punto, ha ancora commentato il presidente dell’Iss, è che “abbiamo accumulato un tesoretto e vediamo una luce che brilla di più man mano che aumentano i vaccinati, ma c’è ancora strada da fare”. Quindi un invito a non sottovalutare il grido d’allarme dei camici bianchi in prima linea: “Quello che dicono i medici delle terapie intensive bisogna ascoltarlo. C’è ancora una congestione nei reparti e – ha concluso Rezza – bisogna essere molto cauti”.

(di Manuela Correra/ANSA)

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