Sale tensione su Alitalia, botta risposta società-Ue

Aerei sulla pista di Malpensa.
Aerei sulla pista di Malpensa. (ANSA)

ROMA. – Sale la tensione su Alitalia con un botta e risposta tra i vertici della compagnia e la Commissione Europea circa gli aiuti che hanno ottenuto le altre compagnie aeree.

“Air France non si trovava in difficoltà a fine 2019”, prima dell’inizio della pandemia, mentre “Alitalia è stata costantemente in perdita ed era un’azienda in difficoltà già alla fine del 2019, quindi prima dell’epidemia del Covid-19. E per questa ragione è esclusa dalla possibilità di ricevere aiuti di Stato”, ribadiscono da Bruxelles, sottolineando che  per compensare Alitalia per i danni subiti a causa delle restrizioni legate al Covid, “la Commissione ha approvato” gli aiuti concessi dal governo “per un valore complessivo di 297,15 milioni di euro”.

A stretto giro arriva la replica stizzita del direttore generale di Alitalia, Giancarlo Zeni. “Non è vero che solo le compagnie aeree che erano in salute hanno ricevuto autorizzazione da Bruxelles a ingenti aiuti”, afferma il manager nel corso del consiglio comunale straordinario di Roma Capitale convocato proprio sul dossier Alitalia, prendendo ad esempio la portoghese Tap.

“La compagnia, che era in sofferenza prima della pandemia, con una flotta di 88 aerei, ha ricevuto autorizzazione Ue per aiuti pubblici per 1,2 miliardi di euro”, spiega Zeni mentre “Alitalia, con una flotta a inizio Covid di 113 aerei ha ricevuto ristori per 297 milioni”. E “circa la metà dei nostri ristori li ha ricevuti una compagnia francese con una flotta di solo 6 aerei”, incalza il direttore generale di Alitalia.

La sortita di Zeni non va giù a Bruxelles. Fonti vicino ai dossier spiegano che Tap si è vista approvare dall’Ue 1,2 miliardi di aiuti pubblici sotto forma di sussidi di salvataggio e ristrutturazione, un tipo di aiuto possibile solo una volta in 10 anni, seguendo il principio dell’aiuto “una tantum”, e che Alitalia ha già ricevuto nel 2017 con il prestito ponte da 900 milioni, non ancora approvato dall’Ue.  E come Alitalia, Tap non ha potuto ricevere il sostegno nell’ambito del quadro temporáneo Ue per gli aiuti di Stato, precisano le stesse fonti.

Intanto la trattativa tra il governo e l’Ue va avanti ma a Bruxelles c’è scetticismo sulla possibilità di arrivare a un accordo nel fine settimana. L’antitrust europeo chiede sempre garanzie sulla discontinuità economica della newco Ita prima di poter prendere una decisione.

Interpellato sulla vicenda in conferenza stampa il premier, Mario Draghi, ha spiegato che su Alitalia è stato fatto debito ma sarà considerato “debito buono” solo se è stata fatta una riforma della società per “andare avanti con le proprie ali” e non per essere “continuamente sussidiata” come negli ultimi 20 anni, altrimenti sarà “debito cattivo”.

E su Alitalia è intervenuta anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che ha presieduto in Campidoglio il consiglio comunale straordinario sulla compagnia. “L’Italia non può perdere la sua compagnia di bandiera. Alitalia non va svenduta, deve essere solida”, ha avvertito. Incontrando poi i lavoratori di Alitalia, che oggi hanno manifestato ai Fori Imperiali, la sindaca ha cercato di rassicurarli. “Non vi lasciamo soli”, ha detto Raggi.

(di Alfonso Abagnale/ANSA).

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