Dramma in Brasile, malati Covid intubati senza sedativi

Un infermiera assiste a un paziente in un ospedale in Brasile.
Un infermiera assiste a un paziente in un ospedale in Brasile. (Ansalatina)

SAN PAOLO. – Dramma in Brasile, dove pazienti Covid vengono intubati da svegli per la mancanza di sedativi e legati al letto per sopportare il dolore. “La ventilazione meccanica senza sedativi è una vera forma di tortura per i pazienti”, ha denunciato lo specialista di terapia intensiva Aureo do Carmo Filho dell’ospedale Albert Schweitzer di Rio de Janeiro.

Nell’ospedale sono ricoverati 118 pazienti Covid, di cui 40 in rianimazione, e mancano molti medicinali.

“Sono svegli, senza sedativi, intubati, con le mani legate al letto e ci implorano di non farli morire”, ha raccontato un’infermiera dello stesso ospedale. Mentre una sua collega di un altro ospedale della capitale carioca, il Sao José, ha rivelato al sito G1 che alcuni pazienti Covid sono morti proprio a causa della mancanza di sedativi.

“Non abbiamo farmaci, non abbiamo sedativi per i pazienti in terapia intensiva e purtroppo molti di loro non ce la fanno. Noi operatori sanitari assistiamo disperati, piangendo, perché non possiamo fare nulla. Non abbiamo siringhe, non abbiamo nemmeno gli aghi”, ha detto l’infermiera.

Una situazione disperata, che Medici senza frontiere ha definito oggi per la prima volta “una catastrofe umanitaria”. “In più di un anno di pandemia, la mancata risposta in Brasile ha causato una catastrofe umanitaria. Ogni settimana c’è un nuovo record di morti e infezioni. Gli ospedali sono sopraffatti, e tuttavia la risposta è ancora scarsa.

La negligenza delle autorità brasiliane costa vite umane”, ha denunciato Christos Christou, presidente di Msf. “Gli operatori sanitari sono fisicamente, mentalmente ed emotivamente esausti e nonostante il loro impegno assoluto nei confronti dei pazienti, nonostante le loro capacità e professionalità, sono stati lasciati soli a raccogliere i pezzi di una risposta gobernativa fallita e ad improvvisare soluzioni”, ha rincarato Christou, che prevede “un peggioramento dello scenario per i prossimi mesi”.

Nella prima economia del Sudamerica l’epidemia è fuori controllo, soprattutto dopo la diffusione delle variante di Manaus: le vittime sono ormai più di 360 mila – di cui 3.459 nelle ultime 24 ore a fronte di 73.513 contagi – ed i casi accertati sono 13,6 milioni. La già tragica situazione è aggravata dalla morte, in poco più di un anno di pandemia, di almeno 852 bambini al di sotto dei 9 anni, dei quali 518 con meno di un anno, secondo stime ufficiali.

Il presidente Jair Bolsonaro, l’ultimo negazionista a capo di un grande Paese dopo la sconfitta elettorale di Donald Trump, continua ad attaccare governatori e sindaci che impongono il lockdown e sembra alimentare il caos sociale dichiarandosi “pronto ad agire ad un segnale del popolo”.

“Il Brasile è al limite, la gente dice che devo agire, sembra di essere in una polveriera. Sto aspettando un segnale dal popolo perché la fame, la miseria e la disoccupazione sono sotto gli occhi di tutti”, ha detto. Parole giudicate eversive dalle opposizioni.

Per provare ad inchiodare Bolsonaro alle proprie responsabilità sulla gestione della pandemia, il Senato brasiliano ha istituito ieri una commissione d’inchiesta. Un atto che il presidente ha tentato in tutti i modi di ostacolare, temendo la messa in stato di accusa e un possibile impeachment.

(di Marco Brancaccia/ANSA).

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