Lo stop di J&J in Usa dopo i casi di sei donne

Nella foto d'archivio fiale del vaccino Johnson & Johnson.
Nella foto d'archivio fiale del vaccino Johnson & Johnson. (Photo by JUSTIN TALLIS / AFP)

NEW YORK. – Le autorità sanitarie americane raccomandando una “pausa” nelle somministrazioni dei vaccini per il Covid di Johnson & Johnson.

Una richiesta in “via precauzionale” per effettuare ulteriori studi e accertamenti sui casi di sei donne, di età compresa fra i 18 e i 48 anni, che hanno sviluppato una malattia rara che coinvolge coaguli di sangue nelle due settimane successive alla vaccinazione.

Una delle sei è morta dopo il vaccino, mentre un’altra in Nebraska è in condizioni critiche, hanno riferito il Centers for Disease and Control Prevention (Cdc) e la Food and Drug Administration (Fda).

Comunque, si sono affrettate ad aggiungere le due agenzie federali, è prematuro parlare di donne come categoria più a rischio visto che il numero dei casi è così esiguo da rendere impossibile al momento trarre delle conclusioni certe.

Da chiarire anche se ci possa essere un legame fra l’uso della  pillola anticoncezionale, che in via generale può aumentare il rischio di coaguli, e il vaccino.

I sei casi problematici sono stati riscontrati su un totale di 6,8 milioni di dosi di vaccino J&J somministrate negli Stati Uniti, “meno di un caso su un milione”, ha evidenziato Anthony Fauci, il super esperto americano in malattie infettive.

“Quello che vediamo per i vaccini Janssen è simile a quanto osservato con AstraZeneca”, hanno spiegato le autorità americane. Anche per J&J “i casi di problemi sono molto rari.

Ma per il governo federale la sicurezza del vaccino è la priorità e quindi prendiamo in seria considerazione tutti gli evento avversi”, ha detto Janet Woodcock, commissario facente funzioni della Fda, assicurando che l’indagine procederà a ritmo sostenuto con l’obiettivo di fornire indicazioni e certezze nel minor tempo possibile.

“La sospensione del vaccino Johnson & Johnson sarà probabilmente una questione di giorni”, ha aggiunto. “La pausa durerà alcuni giorni o una settimana, non un mese”, ha precisato Fauci, spiegando che le autorità devono esaminare eventuali condizioni preesistenti nelle sei donne che hanno sperimentato effetti collaterali forti, e allo stesso tempo mettere in guardia gli operatori sanitari sulle cure da somministrare in caso di problemi.

Le soluzioni tradizionali come l’eparina per i coaguli da vaccino non sono infatti appropriate e rischiano di peggiorare la situazione.

Il timore delle autorità americane è che la pausa alimenti lo scetticismo nei confronti dei vaccini e quindi rallenti la campagna di massa in corso. La Casa Bianca assicura che la pausa temporanea non avrà un effetto significativo sulla tabella di marcia definita, in base alla quale 200 milioni di dosi saranno somministrate nei primi 100 giorni da presidente di Joe Biden.

Rassicurazioni che però non spazzano via i dubbi: davanti alla raccomandazione di Cdc e Fda, sedici Stati americani hanno fermato le somministrazioni di Johnson & Johnson, seguiti da Cvs e Walgreen, le due maggiori catene farmaceutiche americane.

Tutti gli appuntamenti in calendario vanno quindi riprogrammati e il dubbio è se i vaccini Pfizer e Moderna possano garantire disponibilità sufficienti.  Per gli Stati Uniti e il loro sogno di un 4 luglio davanti al barbecue con amici e famiglia per la festa dell’Indipendenza è un brutto colpo, così come lo è per l’ambizioso obiettivo di Biden, a prescindere dalle rassicurazioni.

(di Serena Di Ronza/ANSA).

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