Affondo di Letta: “Su Ius soli e omofobia vado avanti”

Enrico Letta in centro a Roma dopo la sua candidatura come segretario del Partito Democratico (pd)
Enrico Letta in centro a Roma dopo la sua candidatura come segretario del Partito Democratico (pd), Roma, 12 marzo 2021. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – La tregua sui temi “divisivi” firmata da Enrico Letta e Matteo Salvini è durata il tempo di un weekend. All’inizio della nuova settimana, il segretario Pd ha rilanciato due punti mai digeriti da una parte degli alleati di governo: lo Ius Soli e il ddl Zan, la legge contro l’omofobia.

“Continueremo con grande forza la nostra battaglia su questi temi”, ha assicurato. Per la verità, da parte della Lega, non ci sono state repliche ufficiali. Però ha reagito Forza Italia: “Con questo atteggiamento Letta dichiara guerra al governo Draghi”, ha ribattuto il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto.

Fra Letta e Salvini lo scontro c’è stato – indirettamente – su un’altra questione, quella delle riaperture. Al leader della Lega che ha parlato del 2 giugno come data buona e che si è spinto oltre chiedendo di “aprire già domani dove la situazione sanitaria è sotto controllo”, il segretario Pd ha risposto criticando quei politici che danno “i numeri al lotto” esercitandosi nel “toto data”.

In un’ora di filo diretto alla web radio del Pd, Radio Immagina, Letta ha anticipato molti dei temi che affronterà nell’assemblea del partito di sabato, quando tirerà le somme del vademecum coi 21 punti programmatici inviati ai circoli.

“Il Pd che voglio proporre è un partito in cui gli iscritti saranno il cuore – ha spiegato Letta – perché saranno loro a decidere sulle grandi questioni”. Il modello che ha in mente il segretario dem non è quello del Movimento 5 stelle e di Rousseau. Anche il Partito democratico ha una piattaforma digitale che facilita il confronto fra i circoli e il Nazareno, si chiama ‘Partecipa’.

Ma sarà al servizio di due strumenti: i questionari sull’esempio del vademecum, per far esprimere gli iscritti sui macro temi che guideranno l’opera del Pd, e le Agorà, che partiranno a luglio, con incontri sul territorio – via zoom se il covid non avrà mollato la presa – e che saranno aperte anche a chi non è militante, quindi a realtà come le Sardine, Legambiente, i vari forum.

Fra i “grandi temi” su cui consultare la “base”, Letta comprende le candidature alle elezioni comunali di ottobre. Lo strumento esiste da tempo. “Le amministrative – ha detto – arrivano come un banco di prova significativo per la costruzione di un’alleanza politica vincente per le elezioni del 2023”, quella che il segretario sta “tessendo” fra il centrosinistra e il M5s.

“Per me – ha aggiunto – la via maestra è quella delle primarie. Sono sempre stato contrario agli accordi in stanze chiuse”. Pure a Roma il candidato al Campidoglio verrà scelto così, anche se scenderà in campo Nicola Zingaretti – viene assicurato – su cui il partito è in pressing continuo.

Ma Letta non descrive il voto di autunno come il suo test più importante. “Se non riuscirò a raggiungere i giovani e a portarli nel partito avrò fallito, anche se dovessi vincere le elezioni”, ha spiegato. Per poi rilanciare sulla questione di genere.

Le capogruppo donna – con gli avvicendamenti di Debora Serracchiani alla Camera al posto di Graziano Delrio e di Simona Malpezzi al Senato al posto di Andrea Marcucci – sono un primo passo, perché l’obiettivo ultimo è un altro: “Io sogno di lasciare la leadership dopo di me a una donna, a una democratica, quando decideremo insieme che il mio tempo da segretario Pd è scaduto”.

Per quel che riguarda la tregua con Salvini, Letta ha ribadito l’intento comune di Pd e Lega: varare un decreto imprese “per aiutare chi è stato chiuso”. Ma poi ha marcato la differenza sulle riaperture: “Il tema non è dire una data – ha detto Letta – ma dire a quali condizioni si riaprirà. Noi vogliamo che si riapra, ma a due condizioni: aver vaccinato tutti gli over 60 e un tasso di contagi attorno ai 50 ogni 100 mila abitanti per 7 giorni di fila. Spero che avvenga il prima possibile”.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)

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