Alitalia Ue: sciogliere nodi su asset e slot

Ala di un aereo con il logo di Alitalia.
Ala di un aereo con il logo di Alitalia. (ANSA)

ROMA. – Qualche progresso è stato fatto ma la soluzione non sembra ancora dietro l’angolo. Questa la sensazione che si respira a Bruxelles riguardo alle trattative tra il governo italiano e le autorità europee sul dossier Alitalia.

D’altra parte, per quello che riguarda il tema della concessione di aiuti di Stato alle compagnie aeree, dalla commissione Ue fanno sapere che la situazione di Air France e Lufthansa a fine 2019 era diversa da quella in cui si trova Alitalia.

Secondo quanto fatto trapelare oggi da alcune fonti vicine al dossier, nel dialogo tra l’esecutivo italiano e Bruxelles su Alitalia restano ancora alcuni nodi da sciogliere sul brand, sul trasferimento degli asset e sulla cessione degli slot.

La Commissione Ue vuole dunque valutare il pacchetto proposto dal governo nel suo insieme e si aspetta che la cessione degli slot sia proporzionale al ridimensionamento della flotta e del personale, spiegano le stesse fonti, evidenziando che i negoziati a livello tecnico proseguono anche sulla discontinuità del perimetro aziendale di Ita.

Per quello che riguarda invece gli aiuti di Stato, un portavoce dell’esecutivo di Bruxelles ha spiegato oggi che “la Commissione Ue ha applicato la stessa valutazione” fatta per Alitalia “ad altre compagnie nella stessa situazione, comprese Corsair e Tap. Al contrario, Air France e Lufthansa non erano in difficoltà alla fine del 2019”.

Ed il contesto, ha sottolineato, è diverso anche per il taglio degli slot chiesto dall’Ue. “Air France e Lufthansa hanno dovuto cederne dove avevano una presenza significativa per garantire una concorrenza effettiva”, mentre per Alitalia si tratta di dimostrare la discontinuità economica tra la vecchia e la nuova compagnia.

Anche l’Osservatorio Nazionale su Liberalizzazioni Trasporti e Infrastrutture (Onlit) sostiene che non ci sono disparità di trattamento da parte dell’Unione Europea riguardo alle ricapitalizzazioni delle compagnie aeree tradizionali come Air France ed Alitalia.

Ed afferma in particolare che “le ricapitalizzazioni pubbliche per i vecchi vettori sono state autorizzate dalla Commissione perché, a differenza di Alitalia, quelle compagnie non ricevono aiuti di Stato da decenni, si sono alleate con altri grandi e piccoli vettori, e infine sono state privatizzate totalmente come British Airways  o parcialmente come Air France”.

In Italia, intanto, mentre si attendono le audizioni di domani dei sindacati in Parlamento ed il deputato del Pd sottolinea che “per dare un futuro solido a ITA è necesario negoziare un buon accordo in Europa che ottenga un numero adeguato di slot, che tuteli l’immagine della compagnia e ne definisca un perimetro che comprenda anche l’handling e le manutenzioni”.

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