Lavoro, Orlando: tutele e diritti alla Gig Economy

Andrea Orlando ministro del Lavoro ANSA / MATTEO BAZZI
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando. (ANSA) ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – La Gig Economy è il fronte caldo del lavoro in tutto il mondo e l’Italia è in prima linea nella battaglia per i diritti di questi lavoratori che da anni chiedono maggior tutela e regolamentazione. La pandemia e il lockdown non ultimi hanno dimostrato che quelli per Amazon, Uber, Deliveroo non si possono chiamare ‘lavoretti’.

Gli acquisti online sono cresciuti del 30% e gli ordini di cibo online nell’ultimo anno sono aumentati del 70%, secondo l’osservatorio NetComm eCommerce B2C, l’Italia è considerata dai colossi della Gig Economy un mercato in forte e veloce espansione.

“Dobbiamo assicurare tutele e diritti per queste “nuove” forme di lavoro” dice al Financial Times il ministro del lavoro Andrea Orlando e fissa con un tweet il suo impegno.

“Ciò  significa contribuire a costruire un sistema efficiente e ordinato” ha detto al il ministro del lavoro. “La priorità è evitare lo sfruttamento dei lavoratori” ha aggiunto dopo il caso Uber che ha portato al commissariamento della filiale italiana del colosso del delivery  per caporalato sui rider, lo sciopero di Amazon che ha portato in piazza per la prima volta centinaia di fattorini dietro ai cartelli “Siamo umani, non robot”.  E a breve, il ministro Orlando lo aveva anticipato a caldo, dovrebbe arrivare la convocazione di azienda e parti sociali per l’avvio di un confronto.

L’Italia non è il solo fronte aperto. All’inizio di aprile il governo di Madrid, ricorda il Financial Times,  ha annunciato che avrebbe introdotto un decreto per conferire lo status di dipendente ai lavoratori delle consegne di concerti a seguito di una sentenza del tribunale nazionale dello scorso anno.

Una sentenza simile a Londra il mese scorso ha costretto Uber a classificare i conducenti come lavoratori, innescando un’ondata di preoccupazione tra gli investitori per la fattibilità del modello. Deliveroo ha pagato con un crollo al debutto in Borsa  le preoccupazioni sulla regolamentazione del lavoro.

(di Sara Bonifazio/ANSA).

 

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