Banche: in 10 anni 10 mila sportelli in meno

Insegna di una banca sulla via pubblica.
Insegna di una banca sulla via pubblica. (ANSA)

ROMA.  – Negli ultimi  10 anni in Italia le banche hanno chiuso 10 mila sportelli  (-3%) ma restiamo ancora al quarto posto in Ue per numero in rapporto agli abitanti: 39 filiali ogni 100.000 abitanti rispetto alle 56 di inizio decennio.

La media europea si colloca a ventidue. È quanto emerge dal Rapporto sulla finanza sostenibile della Fondazione per la Sussidiarietà, presieduta da Giorgio Vittadini.  “Il digitale, la concorrenza e la sfida della sostenibilità stanno rivoluzionando le banche e le relazioni con i clienti”  sottolinea su tutto Vittadini.

La Finlandia ha il numero più ridotto, 5 filiali ogni 100mila abitanti seguita da, Olanda (9), Germania (11) e Austria (12). In coda Portogallo (38), Italia (39), Spagna (50) e Bulgaria (60) e il Lussemburgo (65).  Negli ultimi cinque anni le reti bancarie continentali si sono ridotte  di circa un terzo, mentre l’Italia le ha tagliate di un quinto.

Prosegue, intanto, il processo di concentrazione nel settore bancario. A fine 2019 (resta quindi fuori dal conto l’integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi) i primi cinque istituti di credito in Italia rappresentavano il 47% delle attività totali.

Uno scenario simile si riscontra in Francia (49%), mentre è inferiore in Germania (31%). Più concentrato il mercato spagnolo (67%).

Osservando la situazione territoriale nella Penisola, il Sud è più “europeo” rispetto al Nord. Le agenzie ogni 100.000 abitanti sono 20 in Calabria, 22 in Campania e 25 in Sicilia. Valori elevati, invece, in Trentino Alto Adige (70), Valle d’Aosta (63) ed Emilia Romagna (56).

La classifica per province vede in cima Reggio Calabria, Vibo Valentia e Caserta, con 17 filiali ogni 100.000 abitanti. In coda Trento (76), Cuneo (72) e Sondrio (71).

Fra i grandi capoluoghi, Milano (41) e Roma (35) sono vicine alla media nazionale. Napoli (20) svetta per efficienza. Bologna (58) è indietro.

“In Italia le banche hanno storicamente privilegiato le aree più sviluppate, con maggiore presenza di imprese e clienti ad alto reddito. Nei prossimi anni le reti saranno ottimizzate, avvicinandoci agli standard europei”, prevede Luca Erzegovesi, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Trento, uno dei curatori del Rapporto. Tre quarti degli sportelli (18.393) appartengono a banche costituite come società per azioni.

Seguono le banche di credito cooperativo con circa il 17% (4.236) e le banche popolari con il 6% (1.548). Infine ci sono 135 filiali di banche estere.

Lo studio punta l’attenzione anche sul”home banking: dal 2010 al 2020 in Italia i clienti che utilizzano Internet per operare sul proprio conto sono raddoppiati, passando dal 18% al 35%. La Penisola resta però ancora molto lontana dalla media continentale del 58% e da Spagna (62%), Germania (65%), Francia (66%), Gran Bretagna (77%).

(Monica Paternesi/ANSA).

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