Da Turchia a Russia, ecco dove si tifa dal vivo

Tifosi in uno stadio con mascherine e distanziamento sociale. Archivio
Tifosi in uno stadio con mascherine e distanziamento sociale. Archivio

ROMA.  – La pandemia non molla, ma il procedere delle vaccinazioni e l’arrivo del caldo contribuiscono a riportare il pubblico negli stadi di tutto il mondo.

Non è certo ovunque come in Australia e Nuova Zelanda, paesi “Covid Free” dove si sono visti gli impianti pieni di gente senza mascherine già da settimane, ma anche nel Vecchio Continente si lavora per una accelerazione soprattutto in vista dell’Europeo di calcio itinerante al via l’11 giugno con la partita inaugurale fra Italia e Turchia.

Proprio la TURCHIA è uno di quei paesi dove la gente sta tornando sugli spalti: domani all’Ataturk di Istanbul è prevista la presenza di diecimila spettatori, il 15% della capienza dell’impianto, per il match delle qualificazioni mondiali fra la nazionale di casa e la Lettonia.  L’esperimento, sempre al 15%, dovrebbe poi continuare per le partite di campionato.

E sempre per le qualificazioni di Qatar 2022 si è giocato con il pubblico a Tbilisi (GEORGIA), dove 15mila persone hanno assistito dal vivo al successo-beffa (gol vincente al 93′) della Spagna sulla nazionale di casa.

Ma anche la Johan Cruijff Arena di Amsterdam (PAESI BASSI) ha riaperto i cancelli, così 5.000 spettatori hanno potuto assistere alla sfida tra Olanda e Lettonia, vinta per 2-0 dagli arancioni. Un esperimento autorizzato da governo e autorità sanitarie, e un evento da sottolineare perché invece le partite di campionato continuano a giocarsi a porte chiuse, con qualche eccezione, con la disputa di Nec-De Graafschap e Almere-Cambuur alla presenza di 1.300 spettatori, tutti sottoposti a tampone dopo la partita (un solo positivo su un totale di 2.600 test).

Per entrare allo stadio serviva anche un’autocertificazione sulle proprie condizioni di salute fino a 24 ore prima della partita, e tutti gli spettatori sono stati poi sottoposti a rilevamento della temperature.

Fra le sedi di Euro 2021 c’è, come la capitale olandese, anche San Pietroburgo, quindi la RUSSIA, dove gli impianti di football e hockey ghiaccio sono aperti ai supporter già vaccinati, come successo per la sfida calcistica Russia-Slovenia di sabato scorso. Intanto a San Pietroburgo lo Zenit ha lanciato l’iniziativa di vaccinare gratis i tifosi della squadra che compreranno un biglietto per le prossime partite casalinghe.

“Il vaccino Sputnik V sarà disponibile per tutti i presenti al match al di sopra dei 18 anni. “Per favore portate con voi il passaporto e la tessera sanitaria, vi verrà richiesto di essere visitati da un medico per l’approvazione alla vaccinazione”, è precisato in un comunicato del club.

Va avanti anche la GRAN BRETAGNA, dove grazie al piano vaccini mil Premier Boris Johnson ha annunciato la riapertura degli stadi, con il limite di diecimila presenze, dal prossimo 17 maggio e sempre tenendo conto dei dati. Non a caso il Regno Unito si è proposto all’Uefa come sede alternativa, e unica, per questi Europei itineranti, tra le cui sede c’è in ogni caso anche Glasgow. E a Londra torneranno i tifosi anche in occasione del torneo tennistico di Wimbledon.

In SPAGNA il pubblico, in forma ridotta, potrebbe tornare negli stadi a partire dalla terza settimana di aprile. Lo ha detto Javier Tebas, presidente della Liga: “Speriamo che nella terza settimana di aprile possiamo iniziare ad avere una percentuale di tifosi negli stadi”.

Agli Europei si giocherà anche in DANIMARCA, al Parken Stadium di Copenaghen che può ospitare fino a 50mila spettatori. Il Governo danese ne ha annunciato la riapertura in tempi brevi per undicimila tifosi.

Rimangono da monitorare Germania, che aveva aperto i suoi impianti all’inizio della stagione calcistica ma li ha richiusi a fine ottobre, e Italia, da cui l’Uefa attende una risposta in tempi brevi. Che in entrambi casi spetta principalmente al mondo della politica e alle autorità sanitarie.

E negli altri continenti? Oceania, di cui si è detto, a parte, negli STATI UNITI ci sono stati ventimila spettatori al Super Bowl della Nfl, svoltosi quest’anno in Florida, regione non così mrigorosa sulle chiusure. Si gioca invece a porte chiuse nella Nba, mentre tornando al calcio il pubblico continua ad esserci in NICARAGUA, mentre in HONDURAS un migliaio di sostenitori ha mvisto dal vivo, ieri, la partita in cui la squadra di casa ha meliminato gli Usa (2-1) dalla corsa per un posto all’Olimpiade di Tokyo.

E a proposito, di Asia, il pubblico negli stadi è mtornato in CINA, fin dallo scorso agosto (e in 60mila hanno mfesteggiato, ad ottobre, il titolo dello Jiangsu Suning), in VIETNAM e soprattutto in GIAPPONE, dove l’esperimento (si potrà arrivare fino a ventimila presenze) è stato allargato al mbaseball, per capire fino a che punto si potrà arrivare ai mGiochi olimpici della prossima estate.

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