Pressing Salvini su aperture. Letta: “No a false attese”

Enrico Letta in una foto d'archivio del 19 ottobre 2020
Enrico Letta in una foto d'archivio del 19 ottobre 2020.. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Matteo Salvini va in pressing sul governo reclamando aperture dopo Pasqua perché, sostiene, il lavoro è il miglior sostegno alle imprese ed ai lavoratori. Ma il premier Mario Draghi, con pragmatismo e chiarezza, ha già detto quello che pensa: la ‘Stella polare’ su cui orientare ogni decisione rimangono i dati sul contagio.

A qualche giorno dal prossimo Consiglio dei ministri (martedì o mercoledì) che dovrebbe essere dedicato proprio all’esame di possibili riaperture dopo Pasqua, in linea con il corso interventista che ne caratterizza i primi giorni da segretario del Pd, Enrico Letta stoppa il leader del Carroccio.

No alle polemiche, no alle false aspettative, no al ‘doppio linguaggio’ del Carroccio. Sì, invece, al massimo impegno nella campagna vaccinale: è il messaggio che un determinato Letta lancia ad una Lega compagna di viaggio nell’esperienza del governo Draghi ma rispetto a cui il segretario marca la differenza di campo politica.

Oltre a rivendicare per il Pd un ruolo determinante da pivot per un governo che ha il compito di far rialzare in piedi il Paese. In linea Leu, mentre Fi insiste sulla necessità di concentrarsi al più presto sugli aiuti alle imprese in crisi portando in cdm il nuovo scostamento.

A poco più di una settimana dalla Pasqua tutta in zona rossa, Salvini, il cui partito è dato in testa per consensi da un sondaggio del ‘Corriere’ che registra anche una crescita di Pd e M5S, chiede riaperture. “Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me sì. Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il ‘sostegno’ più utile e importante, è tornare al lavoro”.

Le risposte dagli alleati di governo non tardano. “Salvini metta da parte l’atteggiamento irresponsabile dell’apriamo tutto”, dice Francesco Boccia del Pd. Federico Fornaro di Leu chiede di andare avanti “con la prudenza e le restrizioni”, senza “continuare a mandare messaggi dissonanti all’opinione pubblica e ad alimentare polemiche sterili. Non solo non aiuta, ma sta diventando il miglior alleato del virus”.

Posizioni in linea con il pensiero di Enrico Letta che, al Forum Ambrosetti, invita a “non generare aspettative che poi finiscono per essere frustrate, ecco perché l’accompagnamento della politica e l’unità del Paese intorno al governo Draghi sono particolarmente significative”.

“Noi – puntualizza il segretario Dem – diciamo ‘no’ alle polemiche. La campagna di vaccinazione deve essere la priorità, è così per il governo che sosteniamo con forza. Noi crediamo di essere assolutamente fondamentali nel sostegno al governo e lo facciamo con forza”.

“Vedo la Lega in difficoltà – rincara la dose a sera Letta – , gli atteggiamenti di Salvini sono quelli di chi non sa come prendere questa situazione. E Draghi gli sta rispondendo con una precisione che rafforza la nostra idea di sostegno al governo”.

I contrasti nella maggioranza che sostiene il governo Draghi non si fermano solo sulle riaperture, ma emergono anche sull’immigrazione. Se il ministro dell’Interno Lamorgese lascia intendere una linea ferma in chiave europea, Salvini evidenzia la durezza dei respingimenti da parte della Francia. “la gendarmeria è accusata addirittura di aver esploso dei colpi d’arma da fuoco, eppure l’unico che rischia il processo in tutta Europa sono io, che ho difeso i confini dell’Italia diminuendo morti e dispersi nel Mediterraneo. Troppe cose non vanno”, sostiene il leader della Lega ricordando “le intercettazioni delle ong che parlano di soldi e champagne per portare i clandestini in Italia”.

(di Francesco Bongarrà/ANSA)

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