Protocolli Covid: stop 7 mesi Lotito, multa alla Lazio

Il presidente della Lazio Claudio Lotito.
Il presidente della Lazio Claudio Lotito. (ANSA)

ROMA.  – Niente stangata per la Lazio, solo una multa di 150 mila euro. Va peggio al suo presidente Claudio Lotito, con una condanna di 7 mesi di inibizione  – sei in meno di quanto chiesto dalla procura Figc – , e per i due medici Fabio Rodia e Ivo Pulcini, inibiti per un anno dalla loro attività (la richiesta era di 16 mesi).

Si chiude cosi in primo grado, davanti al Tribunale federale nazionale della Figc, il caso delle violazioni del protocollo Covid da parte del club romano.

Oggi è stata emessa la sentenza di primo grado del processo per la  violazione dei protocolli Covid-19 in merito alle partite Torino-Lazio dell’1 novembre 2020 e Lazio-Juventus dell’8, a cavallo con le due di Champions League contro Bruges e Zenit.

Sul banco dell’accusa, le  omesse comunicazioni con la Asl riguardo le positività ai tamponi di alcuni giocatori (tra cui lo stesso Immobile che poi segnò il gol del 3-3 contro i granata) e la mancata messa in bolla del gruppo squadra. “Sono soddisfatto per il club, meno per Lotito e i medici”, il primo commento dell’avvocato Gentile, che lascia presagire ricorso.

La sentenza di oggi in ogni caso fa tirare un sospiro di sollievo alla Lazio e ai suoi tifosi, che avevano seguito col fiato sospeso (in mattinata era stato affisso da un paio di tifosi anche lo striscione “La Lazio non si tocca” davanti alla sede della Procura federale in via Campania a Roma.

Striscione poi rimosso poco dopo dietro invito degli addetti federali) le notizie che arrivavano dall’udienza, svoltasi in videoconferenza, in attesa di conoscere le richieste sanzionatorie del procuratore federale della Figc Giuseppe Chinè: che erano poi state quantificate in una ipotesi di multa di poco superiore alla condanna (200 mila euro per la Lazio), e un’inibizione al patron di 13 mesi e 10 giorni (16 mesi per i due medici).

Richiesta, quest’ultima, che se accolta e passata in giudicato, avrebbe fatto decadere a vita il patrón biancoceleste dalla carica di consigliere federale

La sentenza del collegio presieduto da Cesare Mastrocola, tuttavia, mette al riparo Lotito anche da tale rischio, costringendo soltanto la Lega di A a provvedere ora a sostituirlo alla carica di consigliere federale nel periodo di inibizione a partire da domani: “Poteva andar peggio. Sono soddisfatto per la Lazio, perché abbiamo evitato sanzioni più severe che erano nell’aria.

Per Lotito e i medici speravo meglio, speravamo di arrivare a una assoluzione”, il commento mdell’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile all’ANSA, lasciando intendere che il ricorso è in fase di valutazione in attesa delle motivazioni.

In apertura di processo, sperava di essere ammesso anche il Torino come parte interessata, ma il Tfn ha deciso per la non ammissione: “Ne prendiamo atto e rispettiamo la decisione. Il Torino riteneva di partecipare perché era stato molto importante per l’attività di impulso all’indagine con ben due denunce nell’immediatezza dello svolgimento della gara Torino-Lazio dell’1 novembre. Il tribunale ci ha comunicato che in sentenza ci sarà data la motivazione”, ha riferito all’ANSA l’avvocato del Torino Eduardo Chiacchio.

Esclusa la possibilità di 0-3 a tavolino (quella la decide solo il giudice sportivo, non il Comunicato 78/A del protocollo), veniva meno anche l’interesse in classifica dei granata. La vera partita, per il club di Urbano Cairo, si giocherà lunedì sempre di fronte al Tfn per la mancata disputa di Lazio-Torino dello scorso 2 marzo.

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