Covid: Brasile sviluppa possibile vaccino ButanVac

La spiaggia di Ipanema semideserta.
La spiaggia di Ipanema semideserta. (Ansalatina)

SAN PAOLO. – Il centro di ricerca brasiliano Butantan ha messo a punto un possibile vaccino contro il Covid-19 e ha annunciato che chiederá a breve all’Autoritá nazionale di vigilanza sanitaria (Anvisa) l’autorizzazione per cominciare i test clinici su 1.800 volontari.

L’Istituto Butantan, finanziato dallo stato di San Paolo, punta a produrre 40 milioni di dosi di vaccino entro la fine del  2021. Il potenziale vaccino é stato denominato ButanVac.

Attualmente, l’Istituto Butantan infiala le dosi del vaccino cinese CoronaVac.

Mentre, nello stato di Minas Gerais la polizia militare brasiliana sta eseguendo una vasta operazione per verificare se vi siano state vaccinazioni illegali contro il Covid-19. Al centro dell’indagine la compagnia di trasporti Viacao Varitur di Belo Horizonte, che avrebbe procurato vaccini anti Covid-19 Pfizer sul mercato illegale per vaccinare i propri dipendenti e altre persone.

Gli agenti hanno fatto irruzione all’alba in un garage della compagnia di trasporti dove sarebbero avvenute le vaccinazioni e hanno sequestrato le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza.

Secondo la polizia federale, i titolari dell’azienda di Belo Horizonte si sarebbero procurati in maniera illegale dall’estero delle dosi di vaccino.

Secondo l’edizione online della rivista Piauì, il vaccino sarebbe stato somministrato anche a politici e imprenditori locali del settore trasporti e a loro familiari. Le dosi sarebbero state offerte a 600 reais (circa 100 euro).

L’ex senatore Clesio Andrade ha dichiarato alla rivista di essere stato invitato e di non aver pagato il vaccino. “Ho 69 anni, mi sarei potuto vaccinare regolarmente la prossima settimana, ma sono stato invitato e mi sono fatto vaccinare. Non ho pagato nulla”, ha detto.

Nel paese, la Toyota ha annunciato che sospenderà la produzione dal 29 marzo al 5 aprile, come conseguenza delle misure di lockdown prese da alcuni governatori e sindaci per combattere la pandemia di Covid-19.

L’azienda giapponese ha precisato di aver preso la decisione d’intesa con i sindacati “per contribuire a ridurre la circolazione delle persone nel momento più critico della pandemia nel Paese”.

La sospensione della produzione interessa gli stabilimenti di Sao Bernardo do Campo, Sorocaba, Porto Feliz e Indaiatuba, che contano complessivamente 5.600 dipendenti.

Anche Volkswagen, Mercedes-Benz e Nissan hanno annunciato la sospensione della produzione in Brasile a causa dell’aggravarsi della pandemia di Covid-19.

Mentre, nel terreno político,  l’ex presidente brasiliano Lula ha definito le conseguenze della pandemia in Brasile un “genocidio”, in un’intervista allo Spiegel, secondo un’anticipazione dell’edizione in uscita domani.  “Martedì sono morte in Brasile 3.158 persone per il Covid. È il più grande genocidio della storia”, ha affermato.

Lula accusa il presidente Jair Bolsonaro di non aver preso sul serio la pandemia per troppo tempo: “Se avesse avuto un minimo di grandezza si sarebbe scusato con le famiglie delle 300mila vittime e con i milioni di contagiati. Lui ne è responsabile”.

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