Pace con Londra sui vaccini, ora l’Ue punta su Biden

El presidente del Consejo Europeo Charles Michel. (ANSA/EPA)

BRUXELLES. – L’Ue guarda agli Stati Uniti per un’alleanza sui vaccini anti Covid e, nel giorno del varo della stretta all’export dei sieri con il mirino rivolto verso Londra, sigla la pace proprio con il vicino d’Oltremanica per trovare “una soluzione win-win” sulle forniture delle dosi. Immunizzanti che fino ad ora il Regno Unito aveva tenuto solo per sé.

Dopo settimane di scambi di accuse e schermaglie verbali, i toni si sono fatti finalmente più ragionevoli.   “L’apertura e la cooperazione globale tra tutti i Paesi saranno la chiave per superare definitivamente la pandemia e prepararsi meglio ad affrontare le future sfide”, hanno riconosciuto Londra e Bruxelles.

Tra i diplomatici qualcuno ha già commentato: “Segno che il giro di vite per le autorizzazioni sulle esportazioni”, la pistola sul tavolo, “ha già avuto il suo effetto”.

L’iniziativa della Commissione sulle esportazioni, che domani sarà discussa al vertice dai leader, è arrivata dopo le gravi inadempienze di AstraZeneca verso i 27.

Per i tagli è finita sul banco degli imputati, con l’accusa di mancanza di reciprocità, la Gran Bretagna, che oltre a non aver condiviso con i partner europei gli shot del colosso anglo-svedese prodotti nel suo territorio, si è rifornita “di 10,9 milioni di dosi dai siti dell’Unione”, soprattutto Pfizer, restituendone zero. Da qui l’iniziativa di affilare le armi sostenuta da Italia, Francia e Germania e guardata invece con preoccupazione da Olanda, Belgio e Irlanda.

Piena reciprocità sullo scambio per la produzione dei vaccini l’Ue l’ha riconosciuta invece agli Usa. E il rilancio delle relazioni transatlantiche – con la partecipazione del segretario di Stato Usa Antony Blinken alla due giorni di ministeriale Nato a Bruxelles e l’incontro con la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen per parlare della “collaborazione” nella lotta al Covid – ha destato aspettative tra i 27 su possibili annunci di Joe Biden nel suo collegamento alla videoconferenza dei leader di domani.

Non si esclude che il presidente possa annunciare un trasferimento del surplus di dosi all’Unione per cementare la ritrovata armonia col Vecchio Continente, a corto di sieri e sconquassato dalla terza ondata del virus. Allontanando così la necessità di dover far ricorso al russo Sputnik V o al cinese Sinopharm .

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che lavora all’incontro con Biden fin dai primi giorni del suo arrivo alla Casa Bianca, punta anche ad un’alleanza tra l’Unione europea e gli Stati Uniti sui vaccini come strumento di diplomazia a livello globale per promuovere i valori della democrazia occidentale, scalzando Cina e Russia che in questi mesi si sono date un gran da fare.

Perché se è vero che in questo momento l’Unione affronta una penuria di dosi a causa delle promesse mancate di AstraZeneca, sotto la guida della Task force di Thierry Breton Bruxelles prevede che i 27 possano diventare tra i primi produttori al mondo, sfornando fino a 2-3 miliardi di dosi l’anno, andando ben oltre i 52 stabilimenti attualmente in funzione

(di Patrizia Antonini/ANSA).

Lascia un commento