Covid: durante la seconda ondata il 93,2% di italiani sempre con mascherina

Murale con un disegno di donna con mascherina.
Murale con un disegno di donna con mascherina. (ANSA)

ROMA. – Durante la seconda ondata della pandemia da Covid, il 93,2% dei cittadini ha sempre usato le mascherine nei luoghi aperti , il 5,9% lo ha fatto spesso. E l’84% le ha utilizzate anche al chiuso quando erano presenti persone non conviventi.

In quel periodo 7 italiani su 10 erano disponibili a vaccinarsi e 4 cittadini su 5, pari all’80,2%, ritenevano utili le misure adottate dal Governo e chiare le informazioni ricevute sui comportamenti da adottare (82,8%), percentuali molto elevate ma un po’ più basse registrate in pieno lockdown.

Sono alcuni dei dati del report “I cittadini durante la seconda ondata epidemica: 12 dicembre 2020 – 15 gennaio 2021”, pubblicato dall’Istat, da cui emerge che durante la seconda ondata gli italiani hanno dimostrato un certo ottimismo visto che all’epoca poco meno di 9 persone su 10 ritenevano che “la situazione emergenziale sarà superata”.

Ma con il tempo è scemato visto che a quasi un anno di distanza dall’inizio della pandemia, è “ancora solo il 10,5% a essere pienamente ottimista e confidente in una rapida soluzione”.

In quel periodo in un giorno medio della settimana è uscito il 58,3% dei cittadini di 18 anni e più, mentre il restante 41,7% è rimasto in casa. Tra chi è uscito il 63,0% lo ha fatto una sola volta nel corso della giornata. Gli uomini si sono allontanati da casa più delle donne: 66% contro il 51,2%.

Tra dicembre e gennaio lavarsi spesso le mani è rimasta un’azione molto diffusa, anche se meno frequente che durante il lockdown. Le persone hanno dichiarato di aver lavato le mani in media 8,7 volte (11,6 volte ad aprile 2020) e di averle pulite con disinfettanti, come in pieno lockdown, circa 5 volte in un giorno.

Disinfettare mani e superfici è risulta essere un’abitudine igienica più diffusa nelle regioni del Nord rispetto alle altre aree del Paese. Il distanziamento fisico è stata un’altra norma rispettata, come durante il primo lockdown, dalla stragrande maggioranza della popolazione. Il 90,0% riteneva di essere riuscito sempre a mantenere la distanza di almeno un metro dalle persone non conviventi mentre il 9,0% ha ammesso che non sempre è stato possibile mantenerla Anche il divieto di assembramenti è stato rispettato secondo l’87,8% della popolazione (64,8% sempre, 23,0% spesso). pur con una più diffusa percezione di rispetto della norma nelle regioni del Nord.

Il Covid-19 ha toccato da vicino i due terzi della popolazione: Il 65,7% affermato di conoscere persone che si sono contagiate. E conoscere persone che si sono infettate accresce la percezione del rischio di contagio. Infatti solo il 28% di chi ha conosciuto persone che hanno contratto il Covid-19 ritiene poco probabile infettarsi, a fronte del 44% di chi non ha conosciuto persone contagiate.

Durante la seconda ondata della pandemia, il 93,2% della popolazione ha espresso la preoccupazione di contagiarsi. A essere molto preoccupati soprattutto gli anziani (41,1% tra i 65 e i 74 anni) e i residenti nelle regioni del Nord e del Sud meno nel Centro (solo il 15,2% risultava molto preoccupato).

Anche in quel periodo alta la fiducia nel personale sanitario e nella Protezione civile impegnati nella lotta contro il coronavirus: il 74,7% nel personale medico, il 75% in quello paramedico e il 69,6% nella Protezione civile. “Pur trattandosi di livelli di fiducia elevatissimi,- sottolinea l’Istat – si registra un calo di più di 10 punti percentuali rispetto ai valori di circa il 90,0% rilevati ad aprile 2020, in pieno lockdown.”

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