Rete Unica Governo: avanti in fretta e no monopolio

MILANO. –  Il Governo vuole andare avanti sulla Rete Unica e a breve metterà di nuovo tutti seduti intorno a un tavolo per capire se ci sono due presupposti che ritiene fondamentali, tempi stretti e parità di accesso.

Cdp non si tira indietro ma le trattative  con Enel per portarsi in maggioranza in Open Fiber vanno a rilento.  Tim è pronta e per dimostrare che non vuole costituire un nuovo monopolio ha già aperto Fibercop  ad altri operatori come Fastweb e Tiscali.

Un puzzle complesso che pesa in Borsa sul titolo Tim che, anche per alcune scadenze tecniche e dopo i rialzi del giorni passati, chiude in calo del 7,37%

Sulla rete unica in fibra ottica “ci sono riflessioni in corso, vedremo le soluzioni, è importante pensare al punto arrivo, e questo, anche relativamente al Pnrr, è dotare il Paese di una infrastruttura di comunicazioni d’avanguardia” ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante la conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri. DI questo tema – ha detto Franco – il ministro Colao sta sviluppando una strategia molto importante”.

“Io sono contro i monopoli, non portano mai ne’ efficienza ne’ convenienza per i consumatori. Quindi non vanno bene. Non vanno bene se sono privati, potrebbero andare bene se sono pubblici e se c’è parità di accesso di concorrenza per tutti i soggetti”  ha ribadito il Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti che spiega: “Il governo italiano – aggiunge – non è contrario al progetto di rete unica è contrario ai ritardi sul progetto”.

Le sue parole mettono d’accordo maggioranza e opposizione.  “Lo Stato dovrà farsi garante della concorrenza tra i player privati scongiurando l’ipotesi di un monopolio privato di fatto, peraltro esercitato da una società che resterebbe a maggioranza relativa francese – dichiarano i deputati del M5s – È fondamentale dunque procedere alla fusione Tim-Open Fiber esclusivamente a queste condizioni.  Presenteremo una mozione che impegni il governo a tutelare allo stesso tempo l’interesse nazionale e gli equilibri di mercato”.

Per i cinquestelle “la rete unica è un’occasione da cogliere per agganciare il treno della digitalizzazione e fornire a tutti gli italiani una connessione internet all’altezza. Tuttavia, trattandosi di una infrastruttura strategica è doveroso che lo Stato prenda in mano la regia dell’operazione e detenga attraverso Cassa Depositi e Prestiti il pacchetto di maggioranza relativa della società che uscirà dalla eventuale fusione di Open Fiber e Telecom”.

Dall’opposizione interviene Giorgia Meloni. “Ritengo che sia molto positivo il fatto che sulla rete unica – afferma – il Ministro Giorgetti abbia lanciato dei segnali per mettere in discussione l’impianto di nuova privatizzazione messo in piedi da Conte e Gualtieri, finalizzato a favorire Tim e i francesi di Vivendi che la controllano.  Alle buone intenzioni devono seguire i fatti: per fare in modo che la rete di telecomunicazioni torni ad essere pubblica il Governo deve bloccare immediatamente la vendita di quote di Open Fiber al fondo australiano Macquarie”.

In ogni caso il mercato penalizza il titolo Tim in borsa dove, complici anche le scadenze tecniche che hanno reso estremamente volatile la seduta, le azioni hanno perso il 7,37% sui timori che il progetto e la governance di AccessCo venga rivisto.  “Nel complesso, vediamo una spinta positiva da parte del governo per accelerare i piani di allocazione delle risorse e accelerare un`intesa sulla rete unica, ma non vediamo ancora queste pressioni recepite dalle parti in causa”, comenta Equita.

(Sara Bonifazio/ANSA)

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