Letta lavora alla rinascita del Pd e chiama a raccolta i circoli

Enrico Letta nel suo intervento in assemblea Pd, Roma
Enrico Letta nel suo intervento in assemblea Pd, Roma, 14 marzo 2021. (Ufficio Stampa Pd)

ROMA. – “Anima e cacciavite”. Per ricostruire il Pd, Enrico Letta intende usare questi due strumenti. La cassetta degli utensili è contenuta in un vademecum che il segretario ha messo a punto nel suo primo giorno di lavoro al Nazareno. E’ una sorta di questionario per interrogare circoli e sezioni sul futuro del partito.

La ricetta dell’ex premier per far ripartire il Pd è composta da partecipazione della base e vicinanza ai territori. Un mix che qualcuno legge come antidoto alle pastoie e dalle beghe correntizie della politica romana, dem e non. Come annunciato, Letta ha cominciato a sbrigare le pratiche per rinunciare a tutti gli incarichi retribuiti. Resterà solo dove non riceve compensi, come al think tank dell’istituto parigino Jacques Delors.

Anche per questo si fanno insistenti le voci di una sua corsa per il seggio alla Camera lasciato ‘libero’ a Siena da Pier Carlo Padoan. Se si candidasse a Siena “per noi sarebbe un onore”, ha detto a Il Tirreno la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè. Al momento non ci sono state richieste formali e quindi nemmeno risposte ufficiali, anche se una battuta di Letta a “Che tempo che fa” lascia pensare che i margini per una sua corsa alle suppletive ci siano: “Siccome vengo eletto segretario del Pd rinuncio tutti gli incarichi retribuiti che ho perché credo nella moralità in politica. Ma anche per questo io in questi giorni devo rivedere tutto…”.

L’arrivo di Letta al Nazareno comporterà una rivisitazione delle caselle del partito, segreteria compresa: un lavoro che non verrà fatto pesando le varie aree del partito. Al momento non sembra che il riassetto includa i capigruppo, entrambi scelti quando segretario era ancora Matteo Renzi: Andrea Marcucci al Senato e Graziano Delrio alla Camera.

“Nel 2019 – ha commentato Marcucci a Repubblica.it – come successe al mio collega Delrio, fui riconfermato presidente con un seguito molto alto. Non credo che i numeri siano cambiati”. In ogni caso, per domattina a Palazzo Madama è in programma un’assemblea del gruppo, con all”ordine del giorno anche un’analisi della situazione politica.

Letta ha scandito la sua agenda nel discorso pronunciato all’assemblea. Su quei punti ha ricevuto una investitura unanime. All’interno del partito, quindi, anche chi non condivide in toto il programma, almeno per un po’ non potrà alzare la voce più di tanto. Ecco che il segretario si è rivolto alla base, ai militanti, alle sezioni, con un vademecum su 20 macro temi, come ‘divari di genere’, voto ai sedicenni, ‘non siamo il partito del potere’, ‘un nuovo centrosinistra, ‘ius soli’.

Temi su cui chiedere risposte e idee in 100 battute. E poi il punto 21: come costruire l’agorà democratica, uno spazio di discussione che sia al passo coi tempi e con le tecnologie, ma che ricordi più i circoli che la piattaforma Rousseau. Due settimane per confrontarsi su tutto questo e poi una nuova assemblea, per fare sintesi.

Intanto, la prima “scaramuccia” è con la Lega che boccia la teoria dello Ius soli rilanciata da Letta in queste ore. Una sortita che ha innescato il primo scontro aperto in questa variegata maggioranza, con la presa di posizione di Matteo Salvini rintuzzato da Graziano Delrio.

Resta il gran lavoro sulle alleanze. Letta intende “costruire un nuovo centrosinistra”. Il ministro Roberto Speranza, leader di Articolo 1, gli ha risposto inviando a lui, a Giuseppe Conte “e agli altri interlocutori della sinistra plurale” un documento per dare vita a un progetto che “dia finalmente una casa alla sinistra plurale”.

Malgrado la reazione freddina del M5s sul tema ius soli – su cui nel movimento ci sono sensibilità diverse – restano sullo sfondo la ‘benedizione’ di Grillo all’asse giallo-rosso le buone relazioni fra Letta e Conte, che nei prossimi giorni dovrebbero sentirsi.

Per dare il “bentornato” a Letta, il leader di Iv, Matteo Renzi, ha aspettato 24 ore: con “Letta il Pd ha fatto una scelta equilibrata ed a lui vanno i miei auguri di buon lavoro – ha scritto – Vediamo se dalle parole si passerà ai fatti. Perché le narrazioni sono sempre bellissime, poi ciò che conta è la realtà. Non resta che attendere”.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)

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