Da Di Maria e Marquinhos, calcio nel mirino dei ladri

Il giocatore argentino del PSG Angel Di Maria.
Il giocatore argentino del PSG Angel Di Maria. EPA/Miguel A. Lopes / POOL

PARIGI. – Paura a casa di Angel Di Maria e Marquinhos, finiti nel mirino delle gang specializzate nelle rapine a casa dei calciatori, di preferenza quando sono impegnati con le loro squadre.

L’argentino del PSG è stato sostituito dopo un’ora di gioco dal suo connazionale in panchina, Mauricio Pochettino, che aveva avuto notizia della visita dei rapinatori in casa dell’attaccante.  Paura anche a casa Marquinhos dove, forse la stessa gang, ha terrorizzato il padre e le giovani sorelle del difensore brasiliano, di 16 e 13 anni.

Il PSG, dopo anni di disavventure di questo tipo, ha deciso di correre ai ripari, spedendo vigilantes privati davanti alle case delle sue star del pallone, secondo quanto annunciato a L’Equipe.

“Il club ha una responsabilità morale, di sostegno, verso i giocatori, il loro ambiente, affinché possano esprimersi al meglio quando sono in campo”, ha detto il responsabile sicurezza del PSG, Jean-Philippe d’Hallivillée. Nel caso in questione, i giocatori del PSG, visibilmente scossi da quanto stava succedendo hanno finito per perdere il match in casa contro il Nantes, per 2-1.

“Nessuno si è fatto male e tutto va bene, soprattutto paura”, ha postato su Instagram questa stessa notte Marquinhos dopo aver verificato che il padre aveva solo qualche livido. A casa Di Maria, mancano gioielli e orologi per mezzo milioni di euro, ma per il giocatore – che si era ritrovato la casa svaligiata anche nel 2015, quando giocava nel Manchester United – lo shock sembra superato.

Le gang specializzate in case dei calciatori sono un fenómeno che da anni imperversa a Parigi. Ne sa qualcosa anche Mauro Icardi, che ne è stato vittima a gennaio, ma era successo a Eric Maxim Choupo-Moting per ben 2 volte, Thiago Silva (entrambi nel 2018, due milioni di euro il bottino) e Dani Alves (nel 2019).

La polizia ha ravvisato parecchie similitudini nei due colpi della notte scorsa, ma il passaggio all’azione mentre i giocatori sono impegnati in campo è una costante. A fine 2018, fu assicurato alla giustizia “Le Chat”, il Gatto, presunto autore dei furti, celebre nel suo ambiente per l’agilità e l’abilità nel passare inosservato.

A Lione, nel febbraio 2019 furono svaligiate le case dell’olandese Memphis Depay e di altri due giocatori mentre la squadra era impegnata nella sfida di Champions contro il Barcellona.

In Italia, il fenomeno è ben noto, nel 2019 la brutta avventura di vedersi entrare i rapinatori in casa toccò a Claudio Marchisio: 4 malviventi minacciarono lui e la moglie prima di fuggire dalla villa di Vinovo con gioielli e orologi.

Terra di rapine a Paperoni del calcio è anche Napoli: ne hanno fatto le spese negli ultimi anni Allan, Ounas, Milik e Insigne.

Negli anni, faccia a faccia con i rapinatori si sono trovati Clarence Seedorf (a Milano, quando era in casa con moglie e figlia), Edin Dzeko (rapina in casa nel 2016, presenti moglie e figlie) e Radja Nainggolan. Speciale l’avventura dell’ex attaccante del Liverpool, Daniel Sturridge, nel 2019: “restituitemi il cane, pagherò 33.000 euro”.

Tre ladri erano entrati nella villa in cui si trovava in vacanza a Los Angeles rubando un po’ di tutto ma soprattutto il suo amatissimo volpino nano di Pomerania, Lucci. Trascorse 48 ore, il cagnolino gli fu riconsegnato da un rapper del quartiere, che lo teneva con noncuranza al guinzaglio. Poco dopo, il rapper, comunicò al mondo, amareggiato, che dei 33.000 euro di ricompensa, lo smemorato Sturridge non aveva fatto cenno.

(di Tullio Giannotti/ANSA)

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