Ciclismo Tirreno: sorridono Wurtz e Pogacar

iI danese Mads Wurtz Schmid esulta mentre taglia il traguardo della sesta tappa della Tirreno-Adriatico.
iI danese Mads Wurtz Schmid esulta mentre taglia il traguardo della sesta tappa della Tirreno-Adriatico. (Ansalatina)

ROMA. – Una giornata interlocutoria, con le seconde linee protagoniste, in attesa della cronometro di domani che incoronerà il vincitore finale. Può essere descritta così la tappa di oggi, la sesta, della Tirreno-Adriatico, terminata sul traguardo di Lido di Fermo dove si è imposto il danese Mads Wurtz Schmid.

Il portacolori dell’Israel Start-Up Nation ha vinto la sprint tra cinque fuggitivi che ha visto piazzarsi al secondo posto il belga  Brent Van Moer e al terzo Simone Velasco, 25enne bolognese che non è riuscito a insidiare i primi due nonostante sia un possesso di un ottimo spunto veloce: evidentemente, era destino che oggi non dovesse vincere.

Nulla da temere per gli uomini di classifica, con Tadej Pogacar rimasto resta saldamente in testa alla classifca generale, con 1’15” sul belga Van Aert e 3′ sullo spagnolo Landa.

Domani c’è la cronometro conclusivo, come da tradizione, e Filippo Ganna è il grande favorito (in una crono non perde da un anno e due mesi), ma è Pogacar che alla fine dovrebbe essere incoronato come trionfatore della Corsa dei Due Mari.

Quanto a Wurtz Schmid, quella di oggi per lui è stata la terza vittoria tra i professionisti dopo le due in tappe del giro del suo paese, la Danimarca, e sempre  a cronometro, specialità di cui in passato è stato campione del mondo a livello di Under 23. Da dilettante ha vinto anche una Parigi-Roubaix riservata a questa categoria.

“Non è stato facile andare in fuga, ma quando siamo riusciti a evadere dal gruppo abbiamo subito trovato un buon accordo – ha detto il danese nel dopo gara – e abbiamo lavorato insieme veramente bene. é stata una tappa davvero dura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Vincere una frazione dopo campioni come Pogacar e van der Poel significa tantissimo per me. E’ un risultato enorme”.

La frazione è stata caratterizzata dalla fuga dei primi tre dello sprint finale più Jan Bakelants, Nelson Oliveira ed Emils Liepins, alle cui spalle, fra il gruppo, hanno lavorato all’inseguimento solo  due squadre,  l’Alpecin-Fenix e la Deceuninck-Quick Step di Davide Ballerini. A una ventina di chilometri dal traguardo c’è stata la caduta di uno degli uomini della classifica, il basco Mikel Landa.

Il plotone ha rallentato per aspettarlo e questo ha permesso ai sei che erano in fuga di guadagnare il vantaggio necessario per giocarsi tra loro la vittoria di tappa. A otto km dall’arrivo Liepins ha perso contatto e gli altri cinque sono andati alla volata conclusiva.

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