SANREMO. – E’ l’edizione di Sanremo più complicata di sempre e Amadeus la apre all’insegna della consapevolezza: “Quest’anno il cuore batte più forte dell’anno scorso”, ammette emozionato all’ingresso sul palco. “L’ho fatto con tutto me stesso, pensando a chi vive di musica, televisione, spettacolo, al Paese reale che sta lottando per ritrovarsi”.
Un’Italia che si misura con l’ansia crescente per i contagi in aumento e si prepara a nuove restrizioni: e il festival diventa un’occasione per lanciare un appello a rispettare le regole del distanziamento. “Ci siamo sentiti con il ministro Speranza: mi ha chiesto di ricordare a tutti che c’è un solo modo per uscire dalla pandemia: dobbiamo usare la mascherina, mantenere le distanze, lavarci le mani”, dice Amadeus, che ha invitato all’Ariston Alessia Bonari, infermiera simbolo della lotta al Covid. Plaude il ministro su Twitter: “Il virus si può battere con l’impegno di tutti”.
Sanremo – che aspetta il responso del tampone molecolare per un collaboratore di Irama, a rischio esclusione dalla gara dei Big – obbedisce a un rigido protocollo e va in scena nell’Ariston vuoto: una sfida per Amadeus – che annuncia gli applausi registrati, “mi rincuora pensare che siano i vostri, da casa” – e soprattutto per i tempi comici di Fiorello.
Lo showman, che fa Achille Lauro e si presenta con una cappa “da 21 chili”, rossetto e smalto nero, gioca a fare lo scaldapubblico con le poltrone: “Su i braccioli, giù i braccioli. Voi non avete mai potuto vedere il festival, occupate da tanti culi. A noi ne basterebbero una ventina. Una poltrona senza culo è come Zingaretti senza la D’Urso”.
Poi trascina Ama saltellando in platea, balla e canta con lui la sigla ‘Love Sanremo’ in stile vecchio varietà, accenna qualche battuta di satira politica (“Draghi ha 19 lauree, se le cancella dal curriculum, parla cinque lingue, ma contemporaneamente”, “Il figurante è come il politico, è pagato per stare su una poltrona, solo che il figurante quando finisce lo spettacolo se ne va”), distribuisce fiori dal carrello.
Anche Zlatan Ibrahimovic gioca sull’ironia: il campione del Milan, tra le presenze fisse del festival, è venuto per dettare le sue regole. “Il direttore è Zlatan, me l’ha detto Zlatan. Regola numero uno, il festival sarà di 22 cantanti, 11 contro 11. Gli altri? Li vendiamo al Liverpool che sta cercando 4 difensori. Regola numero due, il palco non va bene, deve essere 105 metri per 68, come San Siro, sennò il festival è annullato”.
E’ spigliata Matilda De Angelis, che a 25 anni dalla ribalta internazionale approda all’evento nazional popolare per eccellenza: “Questo palco ti fa dimenticare tutte quelle cose che sai fare”, ammette. Poi scherza su Hugh Grant, compagno di set nella serie The Undoing, “l’ho bloccato su Whatsapp perché manda vocali di 4-5 minuti”. Poi recita Cyrano e impartisce ad Amadeus una ‘lezione di baci’.
Di impatto, come sempre, la performance di Achille Lauro: collare di piume rosa, capelli blu, armatura, canta Solo noi e piange lacrime di sangue, tra riferimenti alla croce di spine di Gesù, alle statue di Madonne e Santi piangenti. Alla serata, che si apre con il brivido Diodato, tornato a ‘fare rumore’ all’Ariston a un anno dalla vittoria, dà una scossa Loredana Bertè, che porta sul palco una scarpa rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, canta un medley di hit e la nuovissima ‘Figlia di’ (anche se sui social si punta il dito contro il playback sull’ultimo brano).
In una serata extralarge, in cui c’è spazio anche per l’appello alla liberazione di Patrick Zaki, lo studente dell’università di Bologna detenuto da un anno in Egitto, sono in gara i primi tredici Big: Arisa, Colapesce Dimartino, Aiello, Francesca Michielin e Fedez, Max Gazzè, Noemi (al posto di Irama), Madame, Maneskin, Ghemon, Coma_Cose, Annalisa, Francesco Renga, Fasma. Per le Nuove Proposte c’è già il primo verdetto: Folcast e Gaudiano passano direttamente alla finale di venerdì, eliminati Elena Faggi e Avincola.
(dell’inviata Angela Majoli/ANSA)