Barcellona, arrestati cinque giovani anarchici italiani durante le proteste

BARCELLONA – Sono stati arrestati anche cinque anarchisti di nazionalità italiana durante le proteste di sabato scorso, quando i manifestanti hanno tentato di dare fuoco ad un furgone della Guardia Urbana, in sosta. All’interno c’era un agente della polizia locale che, aiutato da alcuni colleghi, è riuscito a mettersi in salvo. Lo ha affermato il  “Conseller” degli Interni della “Generalitat”, Miquel Sàmper. Stando a indiscrezioni, pare che sia stata proprio una giovane italiana, di cui non è stato ancora reso noto il nome, la protagonista dell’episodio più raccapricciante. Sarebbe stata lei, infatti,  a cospargere il furgone di liquido infiammante pochi secondi prima che un altro manifestante lanciasse una molotov, provocando un falò che avvolgeva immediatamente il furgone.

I manifestanti incendiano un furgone della Guardia Urbana. Immagini trasmesse dalla televisione statale RTVE 

Stando a quanto assicurato da Sámper, la metà degli arrestati la notte del sabato, durante la manifestazione che hanno causato ingenti danni, sono stranieri militanti di movimenti anarchici. La presenza di italiani, stando a quanto trapelato, confermerebbe la presenza a Barcellona di esponenti di nuclei estremisti fuggiti dall’Italia che, fino a ieri, avrebbero mantenuto un basso profilo, in attesa del momento opportuno per agire. E l’occasione sarebbe stata offerta dalle proteste contro l’arresto del  cantante “rap” Pablo Hasél.

La giovane italiana, accusata di aver cosparso il furgone di acquaragia, sarebbe stata arrestata attimi dopo dalla polizia e avrebbe precedenti penali. Il suo fermo, qualora fosse confermata la partecipazione all’attacco al furgone della Polizia Urbana, potrebbe trasformarsi in arresto. L’accusa allora sarebbe assai pesante: tentato omicidio. La legge prevede, nel caso di incendio doloso in cui si mette a repentaglio la via di una persona, una pena non inferiore ai 10 anni. Qualora i giudici decidessero per una condanna esemplare, rischierebbe anche 20 anni di carcere.

Il sindacato degli agenti della polizia locale (Sapol) ha già reso noto che nel processo per l’assalto al furgone della Guardia Urbana, si presenterà come parte civile.

Redazione Madrid

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