Vaccini: Pfizer respinge le condizioni del Brasile

La Pfizer a New York
La Pfizer a New York.

ROMA. – Pfizer ha riferito oggi ai senatori brasiliani che non accetta le richieste fatte finora dal governo di Jair Bolsonaro per vendere il suo vaccino al Paese sudamericano: lo rende noto il quotidiano Folha de S.Paulo nella sua versione online.

L’azienda farmaceutica americana e il ministero della Salute sono a un impasse sulle clausole dei contratti per la commercializzazione del farmaco: Pfizer vuole che il governo brasiliano sia responsabile per eventuali rivendicazioni legali derivanti dagli effetti avversi del vaccino, a partire dal momento in cui la locale Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria (Anvisa) conceda la registrazione o autorizzi l’uso urgente e temporaneo.

L’azienda farmaceutica Usa intende inoltre che qualsiasi controversia con il governo brasiliano venga risolta in una Camera arbitrale di New York. E chiede al governo di rinunciare alla sovranità dei suoi attivi all’estero come garanzia di pagamento, nonché di istituire un fondo di garanzia con importi depositati su un conto all’estero.

Secondo Pfizer, solo Brasile, Venezuela e Argentina non hanno accettato le sue clausole, che seguono uno standard internazionale.

Questo fine settimana sono scoppiate proteste in diverse città del Brasile, contro il presidente Bolsonaro. Secondo il portale di notizie Uol, le manifestazioni erano coordinate dai movimenti Brasil Popular e Povo Sem Medo, oltre ad avere il sostegno di sindacati e partiti di opposizione.

Tra le richieste dei dimostranti, la garanzia del vaccino contro il Covid-19 per l’intera popolazione e la ripresa dei sussidi di emergenza, oltre all’impeachment di Bolsonaro. Nella capitale federale, Brasilia, il corteo si è svolto ieri, occupando tre corsie della Spianata dei Ministeri.

Nella città più grande e popolosa del Paese, San Paolo, le proteste, con file di macchine suonando ripetutamente il clacson, si sono invece svolte di sabato.

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