Serie A: a Milano derby scudetto, Roma e Juve sperano

La lite tra Ibrahimovic e Lukaku nell'ultima partita di Coppa Italia.
Faccia a faccia tra Ibrahimovic e Lukaku nell'ultima partita di Coppa Italia. Archivio. (ANSA),

ROMA. – La sfida del gol tra Ibra e Lukaku (evitando le scene western viste in Coppa Italia) e gli sprint irresistibili di Theo Hernandez e Hakimi sulla fascia sono le ciliegine sulla torta di un derby milanese tornato centrale per la corsa scudetto, gara clou della quarta di ritorno della serie A, incastonato tra due turni di coppe europee.

A fargli ala un confronto spietato per la zona Champions tra l’Atalanta di Pessina e Muriel e un Napoli falcidiato dagli infortuni. Facile sulla carta il compito della Juve, disorientata dal ko di Oporto, contro il Crotone ultimo. Alle prese con gravi problema difensivi le due romane sono attese da avversari insidiosi: il Benevento per la Roma, l’ostica Samp per la Lazio che pensa al Bayern.

Nel derby emiliano, Sassuolo favorito sul Bologna, mentre il Genoa trasformato da Ballardini se la batte alla pari col Verona di Juric, un po’ affaticato. Il resto attiene alla corsa salvezza: la Fiorentina si vuole defilare provando a battere l’ottimo Spezia di Italiano, che ritroverà il suo maestro Prandelli.

Da batticuore le altre due gare: il Cagliari che non vince da 15 turni affronta un Toro migliorato con Nicola, che però ha ottenuto finora solo quattro pari. Ultima spiaggia per il Parma, che deve vincere con la quadrata Udinese di De Paul per riportarsi su.

Luci a San Siro per un derby  che ha il sapore scudetto di altri tempi. Ci arriva meglio l’Inter di Conte che, dopo i fallimenti nelle coppe, ha il vantaggio di potersi allenare meglio e sembra avere più fame ed esperienza rispetto al Milan di Pioli che da’ qualche segno di appannamento dopo un’andata straordinaria.  Il ko di Bennacer potrebbe nuocere ai rossoneri che avranno di fronte una nuova formula del doppio regista Brozovic-Eriksen con l’incursore Barella sempre più decisivo.

Arrivarci in testa dopo un lungo inseguimento è un’arma psicologica in più per l’Inter, considerando anche che dopo il derby il Milan avrà un altro esame probante in casa della Roma.

L’Atalanta ha in testa il Real Madrid, sfida epocale dopo quella col Liverpool, ma ricorda anche il 4-1 subito all’andata dal Napoli, punto più basso di una stagione esaltante ma alterna nei risultati. Gasperini avrà il vantaggio di poter fare turnover rispetto al Napoli di Gattuso che si barcamena senza otto titolari e deve pensare all’arduo recupero del ko col Granada.  Chi perde lascia punti preziosi nell’agguerrita corsa Champions che coinvolge sette squadre.

La Juve scombinata di Champions deve ringraziare Chiesa se la qualificazione è ancora possibile, ma due ko di fila sono insoliti per i campioni che devono ritrovare il miglior Ronaldo e palesano varie carenze, a volte indolori per prodezze individuali.  L’arrivo del Crotone dovrebbe consentire la ripartenza, se Pirlo riuscirà a mettere a fuoco i problemi.

Sembra avere trovato la quadra la Roma di Fonseca, molto unita e omogenea, che ora può scegliere tra i gol del ritrovato Dzeko e del convincente Mayoral. Ma il tecnico dovrà inventarsi la difesa, rispolverando forse Fazio, senza quattro centrali, contro un Benevento che presenta gli ex Caprari e Iago Falque, ha un’ottima classifica e vuole vendicare il 5-2 dell’ andata.

Problemi simili alla Lazio che si prepara ad ospitare il Bayern, migliore squadra al mondo, ma prima non deve snobbare la Samp di Ranieri (che sente sempre aria di derby) che l’ha già bastonata all’andata e presenta un giovane emergente del valore di Darmsgaard, oltre all’inossidabile goleador Quagliarella. Per Inzaghi seri problemi in difesa con la difficoltà di poter varare un turnover calibrato in vista della sfida coi bavaresi. Ma la volata Champions è un Giro d’Italia che deve affrontare ancora i tapponi alpini, e ci sarà comunque tempo per recuperare.

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