Curiositá: quando l’arbitro Chechelev fu aggredito con un marsupiale

L'arbitro Chechelev fu aggredito negli anni '70 con un rabipelado.

CARACAS – Una delle professioni più difficili al mondo é quella dell’arbitro di calcio. Essere l’incaricato di dettare legge sul rettangolo verde non solo richiede un’ottima preparazione física, ma anche psicologica per poter essere al top durante i 90 minuti e qualcosa in più.

Durante una chiacchierata con ex giocatori, mi é stato raccontato un aneddoto singolare che ha come protagonisti un arbitro ed un “rabipelado” (una sorta di marsupiale sudamericano).

Nel 1973, durante la sfida Aragua – Portuguesa, valevole per la penultima giornata della Coppa Venezuela, l’arbitro slavo-venezuelano Sergio Chechelev fu uno dei grandi protagonisti.

Nella sfida andata in scena nella Ciudad Jardín del Venezuela, i rossoneri conducevano la gara per 1-2. Con questo risultato la squadra di Acarigua era ad un passo dal titolo. Per qualche strano motivo, l’arbitro guarda il suo orologio e quando mancavano 5 minuti al termine fischia il finale della gara, mandando su tutte le furie non solo i giocatori dell’Aragua, ma anche i suoi tifosi presenti sugli spalti. Tutti iniziarono ad inseguire Chechelev. Sembrava una scena presa da un telefilm comico con l’uomo vestito di nero che correva verso gli spogliatoi per salvare la propria pelle.

Una volta arrivato negli spogliatoi fu circondato da tutti quelli dell’Aragua. Durante il parapiglia, l’allenatore Francisco “Pollo Ronco” Sandoval sferra un pugno verso il direttore di gara, ma si scusa dicendo di essere stato spinto. Ma quello fu solo l’inizio: il portiere dell’Aragua, Darío Castillo arriva anche a dare un calcio nelle zone nobili all’arbitro di origine slava.

Stando a quanto riferito dai calciatori che mi hanno raccontato questa storia, ricostruita a quei tempi dal quotidiano El Nacional, dal nulla spunta un “rabipelado” che qualcuno lancia sul volto dell’arbitro.

Quando Chechelev era a terra ed aveva addosso il marsupiale iniziò a gritadare: “Toglietemi di dosso questo topo gigante, per favore!”. I giocatori presenti iniziarono a ridere e lasciarono finalmente tranquillo il direttore di gara.

L’anno successivo, Chechelev appese il suo fischietto e mise nel cassetto i suoi cartellini. Dal momento del suo ritiro non si hanno più notizie.

(di Fioravante De Simone)

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