BRASILIA. – Il presidente della Confederazione nazionale dei Comuni brasiliani, Glademir Aroldi, ha dichiarato che il 60% delle 5.600 città del Paese sudamericano non ha più vaccini contro il coronavirus, dopo un mese dall’inizio delle immunizzazioni.
Oggi la vaccinazione si è interrotta a Rio de Janeiro, mentre ieri è stata sospesa anche a Salvador de Bahia e si stima che da lunedì prossimo non ci saranno più dosi sufficienti nemmeno a Curitiba, capitale dello Stato di Paranà (sud).
“Il 60% delle città ha già utilizzato i vaccini che aveva, ogni giorno la percentuale cambia e la prossima settimana la stragrande maggioranza dei comuni non ne avrà più”, ha detto Aroldi.
Il rappresentante dei sindaci sostiene che Jair Bolsonaro abbia commesso un “errore” nel non aver negoziato l’acquisto delle dosi “con diversi laboratori”.
“Alcune autorità non hanno capito che l’unico strumento è il vaccino, il Brasile non si è preparato all’acquisto, questa è responsabilità del presidente della Repubblica e del ministro della Salute”, ha aggiunto Aroldi.
Finora in Brasile sono state somministrate 5,81 milioni di dosi, pari al 2,60% della popolazione.
Frattanto, il ministro dell’Ambiente brasiliano, Ricardo Salles, è risultato positivo al Covid-19. Lo ha annunciato il portavoce del ministero, precisando che Salles “ha una lieve febbre ed è in isolamento” a Brasilia.
Salles, 45 anni, è il quindicesimo ministro del governo di Jair Bolsonaro a contrarre il Covid-19, oltre allo stesso presidente che si è ammalato nel luglio 2020.
Anche il vice presidente, Hamilton Mourao, ha contratto il virus ed ha trascorso 12 giorni in isolamento alla fine dello scorso dicembre.
Il Brasile ha registrato 63.612 contagi e 1.167 morti di Covid-19 nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della pandemia, le vittime sono 240.940 a fronte di 9.921.981 casi.
