CARACAS – Quando pensiamo ad uno sportivo venezuelano automaticamente ci vengono in mente sport come: calcio, baseball, pallacanestro, pallavolo e tanti altri. A tutto penseremo, meno che a uno sport invernale. A spalancare le porte agli sportivi locali é stata l’italo-venezuelana Iginia Boccalandro, durante i Giochi Invernali Nagano 1998.
La storia della Boccalandro ricorda un po’ quella raccontata nel film “Cool Running” che è ispirato alla storia della Nazionale di bob della Giamaica che partecipò ai Giochi olimpici invernali di Calgary 1988.
La campionessa delle nevi é nata a Caracas il 14 febbraio 1951. Lo sport ha sempre fatto parte della sua vita, ha iniziato praticando pallavolo a livello semi-professionistico dove ha vinto diversi titoli. Poi si é trasferita negli Stati Uniti, nella valigia oltre agli oggetti personali ha portato il suo amore per lo sport. Nella terra dello zio Sam ha iniziato prima con gli sci, ma poi a causa di un’infortunio al ginocchio non ha continuato.
Nel 1994, nasce l’amore per un altro sport: lo slittino, forse il più emozionante, ma anche più pericoloso da lei praticato. Nello stesso anno, a Salt Lake City (dove viveva), partecipa in un programma finanziato dal Comitato Olimpico Statunitense. Boccalandra negli allenamenti dimostrava di avere stoffa per questo sport, tant’é vero che riesce a timbrare il pass per i Giochi Invernali di Nagano 1998 grazie ad una prova svolta in Germania.
L’11 febbraio del 1998, quattro giorni prima del suo compleanno, diventava la prima venezuelana che partecipa ai giochi invernali. Per la cronaca, Boccalandro chiuse al 28esimo posto nella classifica generale. Quattro anni dopo, partecipò nuovamente ai giochi invernali. Nel 2002, i giochi andarono in scena a Salt Lake City, sfortunatamente prese male una curva e mandó in fumo le sue opzioni.
Dopo di lei hanno partecipato ai giochi invernali altri atleti venezuelani: Julio César Camacho (slittino) e Antonio Pardo Andretta (sci alpino). C’é anche il caso di Werner e Chris Hoeger entrambi nello slittino individuale, padre e figlio che hanno partecipato a Salt Lake City 2002. Werner bissò l’esperienza nell’edizione di Torino 2006.
(di Fioravante De Simone)
