Biathlon: via Mondiali, azzurri subito per podio

Dominik Windisch, Lukas Hofer, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi festeggiano il secondo posto staffetta nel Mondiale dell'anno scorso a Antholz/Anterselva,
Dominik Windisch, Lukas Hofer, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi festeggiano il secondo posto staffetta nel Mondiale dell'anno scorso a Antholz/Anterselva, ANSA/ANDREA SOLERO

ROMA – Cominciano domani a Pokljuka, in Slovenia, i Mondiali di biathlon e per l’Italia c’è subito la speranza di un podio. Ad aprire il programma (alle 15) sarà infatti la gara di staffetta mista, prova in cui gli azzurri, negli ultimi Mondiali prima di questi, ad Anterselva, ottennero la medaglia d’argento.

Rispetto però a quella gara iridata sulle nevi bolzanine ora saranno le donne a chiudere la sfida d’esordio. Novità non da poco, ma non l’unica.

Infatti ce n’è una anche in casa Italia: lo staff tecnico della Nazionale ha deciso di puntare sul giovane Didier Bionaz al quale verrà affidata la responsabilità, non marginale, di cominciare la staffetta.

Finora il valdostano ha disputato tutte le tappe di Coppa del Mondo, dimostrando di essere in grado di lottare per le posizioni che contano. Non a caso, nella prova di Coppa ad Anterselva, sui 20 km, ha sfiorato la top 10 della classifica. Per fargli posto verrà sacrificato Dominik Windisch.

A seguire, saranno impegnati in gara Lukas Hofer, sperando che abbia superato i problemi alla schiena, e poi la coppia delle “superwomen” Dorothea Wierer-Lisa Vittozzi per tentare di chiudere nel migliore dei modi, ovvero sul podio.

Intanto la vigilia delle gare è stata agitata dalle dichiarazioni dei francesi Quentin Fillon-Maillet e Emilien Jacquelin, secondo i quali le gare mondiali potrebbero essere condizionate, se non falsate, dalla scarsezza dei controlli antidoping effettuati in questa stagione, a causa della crisi sanitaria.

“Lontano dalle competizioni, in pratica, non ce ne sono stati – ha detto Fillon-Maillet -. Io sono stato controllato a casa solo una volta prima dell’inizio della stagione e un’altra in occasione di una gara di Coppa del mondo. É troppo poco rispetto agli anni scorsi. É veramente un peccato che la federazione internazionale non faccia fare più test: se i controlli scarseggiano, certi atleti hanno la tentazione di barare”.

Dichiarazioni analoghe da parte dell’iridato di Anterselva Jacquelin: “l’anno scorso prima dei Mondiali mi avevano controllato due volte, ora niente. Io so che con la pandemia in corso la lotta al doping diventa più complicata, ma credo che non per questo debba arrestarsi”.

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