Coronavirus in Italia: 13.442 nuovi positivi in 24 ore e 385 morti

Sala rianimazione nell'ospedale Covid di Casal Palocco
Sala rianimazione nell'ospedale Covid di Casal Palocco ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Lievi le variazioni sul numero di nuovi contagi e nel numero di vittime da Covid in Italia. Nelle ultime 24 ore sono stati 13.442 – rispetto ai 14.218 di ieri – i test positivi al coronavirus registrati in Italia, secondo il bollettino quotidiano del ministero della Salute, mentre cresce ancora il numero dei decessi con 385 vittime, sette in più di venerdì.

Con quelle delle ultime 24 ore, le vittime complessive positive al Covid in Italia salgono a 91.003, mentre i contagiati totali sono 2.625.098. Gli attualmente positivi sono scesi a 427.034 (-2.084 rispetto a ieri), i guariti e i dimessi 2.107.061 (+15.138), mentre in isolamento domiciliare ci sono 405.516 persone (-1.885). I test (tamponi molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, fa sapere ancora il ministero della Salute, sono stati 282.407 (circa 12mila in più di ieri), con un tasso di positività del 4,7% (ieri era stato del 5,2%).

“Assistiamo a un andamento stabile con tendenza al peggioramento in attesa degli effetti della campagna vaccinale”, commenta il virologo dell’Università di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute e direttore Sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco secondo il quale il “lockdown a colori risultati li ha ottenuti e bisogna ringraziare gli italiani”. “Non siamo riusciti ad arrivare al contenimento del virus e a tornare al tracciamento ma siamo riusciti a mitigarne la diffusione”.

I dati dei contagi spiega ancora Pregliasco, “mostrano una certa stabilità con qualche tendenza al peggioramento da circa due settimane. Questa è un po’ la fine dei decreti di Natale. Ora siamo sospesi tra riaperture e varianti che inquietano. Occorre stringere ancora i denti per vedere i risultati della vaccinazione”.

Nota incoraggiante, secondo Pregliasco, la riduzione di casi in terapia intensiva e in ospedale anche se ci sono alcune regioni ancora in soglia critica. Infatti per quanto riguarda la pressione sugli ospedali, i dati quotidiani del ministero della Salute parlano di 2.110 persone ricoverate in terapia intensiva per il Covid, 32 in meno rispetto a ieri, nel saldo tra entrate ed uscite. Gli ingressi giornalieri sono stati 144. In diminuzione anche i ricoverati con sintomi: sono 19.408, 167 in meno di ieri.

Tornano invece a crescere le regioni oltre la soglia critica per i posti letto occupati. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e relativi al 5 febbraio, anche se scende al 31% il numero di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid, rispetto però al 31 gennaio cresce da 3 a 5 il numero di regioni che superano la soglia di allerta del 40%.

Cala ancora, a livello nazionale, il numero di posti letto in terapia intensiva occupati da malati Covid, attestandosi al 25%, un punto percentuale in meno rispetto a domenica 31 gennaio, ma 6 regioni continuano a superare la soglia critica del 30%. Le 6 regioni che superano la soglia d’allerta del 30% di posti occupati nelle terapie intensive sono: Friuli Venezia Giulia (37%), Marche (32%), Bolzano (35%), Trento (36%), Puglia (37%), Umbria (51%).

Per quanto riguarda invece i posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di medicina, pneumologia e infettivologia, l’Agenas evidenzia che le 5 regioni che superano la soglia del 40% sono: Friuli Venezia Giulia (42%), Marche (45%), Provincia Autonoma di Bolzano (46%), Puglia (41%) e Umbria (48%).

(di Elisabetta Guidobaldi/ANSA)

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