Covid: Perù conferma i primi casi di variante brasiliana

Un laboratorista analizza un campione per confermare l' infezione del Covid-19 in Lima.
Un laboratorista analizza un campione per confermare l' infezione del Covid-19 in Lima. EPA/Ernesto Arias

ROMA. – La ministra della Salute del Perù, Pilar Mazzetti, ha confermato che sono stati rilevati nel Paese casi della variante brasiliana del coronavirus, scoperti nelle regioni di Lima, Loreto e Huánuco.

“L’Ins (Istituto nazionale di Sanità) mi ha confermato che è già stato effettuato un sequenziamento di alcuni campioni, e che questo evidenzia che la variante brasiliana è stata trovata a Loreto, Huánuco e una parte a Lima”, ha dichiarato la ministra, secondo quanto riportato dal quotidiano El Comercio.

Nel Paese “abbiamo quindi due varianti, la variante britannica e quella brasiliana”, ha sottolineato Mazzetti durante una presentazione dei progressi nella lotta contro la pandemia al Parlamento.

Nel corso del suo intervento, la funzionaria ha riferito che la seconda ondata di contagi di coronavirus sta procedendo molto più velocemente rispetto alla prima. “Questa seconda ondata sta registrando nel mondo una crescita molto più rapida, un grado di contagio più rapido, una maggiore aggressività e mortalità”, ha aggiunto.

L’8 gennaio scorso, la ministra della Salute aveva confermato il primo caso della variante britannica del coronavirus in Perù.

Mentre, il presidente del Perù, Francisco Sagasti, ha annunciato che il suo governo ha raggiunto un accordo con la Pfizer per 20 milioni di vaccini anti-Covid, con una prima forfnitura di 250mila dosi entro marzo.

“Abbiamo già chiuso l’accordo con Pfizer per 250mila dosi a marzo e 300mila ad aprile, nell’ambito di un totale di 20 milioni di dosi da consegnare nei mesi successivi”, ha detto ieri il presidente in un messaggio alla nazione, riportato da radio Rpp.

Il capo dello Stato ha spiegato che entro giugno prossimo il Paese riceverà “un minimo di cinque milioni e 50mila dosi del vaccino Pfizer”. Sagasti ha riferito inoltre che il mecanismo Covax fornirà 117.000 dosi aggiuntive di vaccini Pfizer al Paese “durante il primo trimestre, a partire dalla fine di febbraio”, oltre a 400.000 dosi dal laboratorio AstraZeneca a marzo.

Il presidente ha poi confermato che il primo lotto con un milione di vaccini del laboratorio Sinopharm acquistati dal governo del Perù partirà dalla Cina il 13 febbraio. La ministra degli Esteri, Elizabeth Astete, ha riferito che l’arrivo del carico in Perù è previsto per il giorno successivo.

Astete ha ricordato ieri in un intervento al Parlamento che l’arrivo di questo lotto di vaccini fa parte di un più ampio accordo con il laboratorio cinese, e che “sulla base di un impegno preso dal presidente di Sinopharm con l’ambasciatore peruviano in Cina, c’è la possibilità che altri 2 milioni di dosi arrivino da Sinopharm nel mese di marzo. Abbiamo inviato il corrispondente progetto contrattuale il 26 gennaio e stiamo aspettando una risposta dalle autorità cinesi”, ha sottolineato la ministra.

Il Paese ha registrato finora 1.165.052 casi confermati per la pandemia, con 41.753 morti.

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