Calcio: tregua con Fonseca, ma Dzeko non più capitano

L'allenatore della Roma Paulo Fonseca in panchina. Archivio.
L'allenatore della Roma Paulo Fonseca in panchina. Archivio. (ANSA/RICCARDO ANTIMIAN)I

ROMA. – Armistizio firmato, almeno per ora. L’ultimo capitolo della querelle Dzeko-Fonseca, infatti, ha portato alla tregua tra le parti grazie alla mediazione di Tiago Pinto.

Le ultime 48 ore sono state ricche di confronti con il giocatore rientrato sia in gruppo che nella lista dei 22 per la Uefa, ma su un aspetto il tecnico portoghese non ha fatto alcun passo indietro. “Edin per il momento non sarà il nostro capitano” ha annunciato il general manager giallorosso in conferenza stampa, rendendo ufficiale una decisione di cui si parlava da giorni.

La spiegazione di tale scelta è semplice: all’interno della Roma ci sono delle regole da seguire, per proprietà e allenatore Dzeko le ha oltrepassate e per questo la fascia andrà sul braccio di Lorenzo Pellegrini (non con la Juventus perché squalificato). I confronti di questi giorni, però, sono serviti comunque a far rientrare il caso scoppiato dopo la Coppa Italia, garantendo quantomeno una civile convivenza tra il 9 bosniaco e Fonseca.

“Chi vive nel mondo del calcio, vive in una famiglia e in tutte le famiglie ci sono problemi e poi dei chiarimenti. Quando si risolvono i problemi si diventa più forti – spiega Tiago Pinto -. In questi giorni abbiamo avuto dei confronti  e sono stati momenti importanti per uscirne più forti e fiduciosi di raggiungere i nostri obiettivi. Il bene collettivo della Roma è più importante degli interessi personali”.

Parole inequivocabili e che sanciscono una pace temporanea, ma a fine stagione verranno fatte nuove valutazioni che potrebbero comunque portare a un addio del bosniaco che a partire dalla gara con la Juventus sarà di nuovo convocabile ma spetterà al tecnico decidere se e come utilizzarlo. Confermata poi la fiducia a Fonseca e non solo nell’immediato.

“Paulo è il leader del nostro progetto nel medio termine, sente la fiducia da parte mia e della proprietà e posso garantire che le notizie sui nomi circolati per sostituirlo (Allegri e Sarri, ndr) non erano vere”.

Insomma, il must a Trigoria è quello ripetuto più volte dal manager portoghese in conferenza ‘vietato distrarsi’, ma allo stesso tempo l’agenda dei prossimi mesi della dirigenza e di Tiago Pinto sarà fitta d’impegni. A cominciare dai rinnovi di Pellegrini e Mkhitaryan, i quali verranno discussi nelle prossime settimane con la forte volontà di entrambe le parti di continuare insieme.

A giungo poi verrà il momento di far quadrare i conti ma senza abbassare la competitività della squadra e secondo Pinto l’ultima finestra di mercato ha rappresentato a pieno la volontà della proprietà. Gli arrivi di Reynolds ed El Shaarawy si identificano con il progetto dei Friedkin: investimenti di qualità e non di quantità.

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