L’Occidente alla Russia: “Liberate Navalny”

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa.(ANSA/ EPA/PATRICK SEEGER)

ROMA.  – Liberate Alexei Navalny. L’urlo dell’Occidente contro la condanna dell’oppositore russo a 2 anni e 8 mesi colpisce come uno schiaffo il Cremlino, che responde con lo stesso tono: non accettiamo ingerenze.

Abbandonata ogni cautela diplomatica, è scontro aperto sulla vicenda di Navalny tra Europa e Stati Uniti da una parte e Mosca dall’altra. I vertici Ue scendono in campo con tutte le voci di cui dispongono.

“Condanno la sentenza nei confronti di Alexei Navalny con la massima fermezza”, scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che chiede “alla Russia di rispettare i suoi impegni internazionali e di rilasciarlo immediatamente e incondizionatamente”.

L’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell, che chiede il “rilascio immediato” definisce la condanna “contraria agli impegni internazionali della Russia in materia di stato di diritto e libertà fondamentali”. “La giustizia non deve essere politicizzata”, sottolinea il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Interviene anche il presidente dell’Europarlamento David Sassoli che ribadisce la richiesta “unita” dell’Europa per il rilascio e chiede la fine della “persecuzione e la violenza contro i manifestanti”.

Ma sono anche le singole cancellerie che protestano con una sola voce. Dall’Italia la Farnesina “esprime forte preoccupazione dinanzi a tali sviluppi, che contrastano con i principi basilari di democrazia e stato di diritto”, pur confermando che l’Italia “resta un coerente sostenitore del dialogo e della cooperazione tra l’Ue e la Russia”.

Se per il presidente francese Emmanuel Macron la condanna di Navalny è “inaccettabile”, per la cancelliera tedesca Angela Merkel è contro le “regole dello stato di diritto” .”Il rilascio immediato e senza condizioni” di Navalny e la liberazione di tutti i dimostranti viene chiesto anche dal ministro degli Esteri britannico Dominic Raab che parla di “perverso verdetto”.

Per gli Usa interviene il segretario di Stato Anthony Blixen che chiede “il rilascio immediato e incondizionato” dell’oppositore e riannoda i fili del dialogo euro-atlantico secondo la línea della nuova Amministrazione americana. Sulla risposta da dare alla Russia, ha detto Blixen, Washington si coordinerà con gli alleati. Non si parla ancora, esplicitamente, di nuove sanzioni, ma è evidente che il tema è dietro l’angolo.

Un fuoco di fila di dichiarazioni compatte che ha provocato l’ira di Mosca. Le richieste occidentali sono “ingerenze”, fa sapere il Cremlino che accusa i Paesi occidentali di essere “disconnessi dalla realtà”. Non c’è bisogno di “interferiré negli affari interni di uno stato sovrano”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.

Parole dure che chiariscono alle cancellerie occidentali che Mosca non si sposterà di un millimetro da una decisione sulla quale non c’è alcun margine di mediazione.

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