Joe Biden rottama le politiche di Trump sui migranti

Migrantes latinomericanos en la frontera México-EEUU. ANSA/EPA/JOEBETH TERRIQUEZ

WASHINGTON. – Creare una task force per riunire le famiglie di immigrati separati dall’amministrazione Trump al confine con Messico, ma anche affrontare le cause delle migrazioni, ripristinare il diritto d’asilo e promuovere l’integrazione riabilitando il ruolo dei “nuovi americani”: sono gli obiettivi dei tre ordini esecutivi firmati da Joe Biden per rottamare le politiche migratorie del suo predecessore, che hanno causato “caos, crudeltà e confusione”.

La mossa arriva nel giorno in cui i “manager” che rappresenteranno l’accusa al processo d’impeachment hanno illustrato il capo d’imputazione contro Donald Trump denunciando la sua “inequivocabile responsabilità” nell’istigare l’assalto al Congresso per bloccare la certificazione delle vittoria di Biden.

“Un tradimento di proporzioni storiche” che “legittima l’esclusione da qualunque futuro incarico federale”, accusano i manager, secondo cui l’ex presidente ha “messo in pericolo la vita di tutti i membri del Congresso istigando i supporter alla rivolta e caricandoli come un cannone puntato sul Campidoglio”, ha “minacciato il sistema costituzionale, messo a repentaglio un pacifico passaggio dei poteri e compromesso la sicurezza nazionale”.

Accuse cui la difesa di Trump ha replicato invocando la tesi dell’incostituzionalità dell’impeachment contro un presidente già decaduto e il primo emendamento della costituzione sulla libertà di parola, ma anche giustificando i sospetti di brogli e negando che il suo comizio fosse una istigazione ad assaltare Capitol Hill.

Biden ha proseguito la sua svolta sull’immigrazione con altri decreti, per smantellare un’eredità che Trump aveva scolpito con oltre 400 cambiamenti. Il più significativo è quello sulla task force che dovrà ricongiungere i bambini ai genitori da cui erano stati strappati al confine col Messico: una decisione che aveva suscitato un’ondata di indignazione internazionale, con le immagini dei ragazzini in gabbia che avevano fatto il giro del mondo.

L’amministrazione precedente aveva separato oltre 5.000 famiglie e secondo gli ultimi dati sono ancora oltre 600 i minori di cui non sono stati individuati i genitori. “Un fallimento morale e una vergogna nazionale”, ha commentato un dirigente della Casa Bianca, secondo cui Biden “vuole ripristinare la compassione e l’ordine nella nostra immigrazione, correggendo le politiche divisive, inumane e immorali degli ultimi quattro anni”.

La task force sarà guidata dal ministro dell’interno Alejandro Mayorkas, confermato oggi, mentre il vice sarà il segretario di Stato Antony Blinken.

Un secondo decreto punta invece ad piano di tre punti per una “immigrazione sicura, legale e ordinata nella regione” centro americana: affrontando le cause del fenomeno (violenza, povertà, instabilità), sostenendo le capacità di altri Paesi di fornire protezione e opportunità più vicino a casa a rifugiati e ai richiedenti asilo, e garantendo a quest’ultimi  l’accesso alle vie legali negli Usa ripristinando pienamente il sistema d’asilo.

Sarà rivisto anche il programma “Remain in Mexico”, che ha costretto migliaia di migranti ad attendere in Messico le udienze per le loro richieste d’asilo. Il terzo decreto mira a promuovere l’integrazione e l’inclusione degli immigrati, anche con una task force sui ‘nuovi americani’ e  facilitando il processo di naturalizzazione, nonché revocando la direttiva di Trump che obbliga le famiglie sponsor a restituire al governo i benefici pubblici ricevuti dai parenti.

I nuovi provvedimenti seguono quelli del Day One: rafforzamento delle protezioni dei dreamer, abolizione del “Muslim ban”, stop al  muro col Messico, moratoria delle espulsioni per 100 giorni e l’invio al Congresso di una legge di riforma dell’immigrazione, che prevede un percorso di cittadinanza in otto anni per 11 milioni di immigrati.

Ma su questo dovrà pronunciarsi Capitol Hill, dove la tensione sale non solo per l’imminente processo di impeachment ma anche per la minaccia dem di approvare il nuovo piano di aiuti Covid da 1900 miliardi di dollari senza i repubblicani, dopo l’apparente naufragio della mediazione tentata da una decina di loro con la Casa Bianca.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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