Il Quirinale chiede continuità, attenzione su pandemia e Recovery

Il Torrino del Palazzo del Quirinale illuminato con il tricolore
Il Torrino del Palazzo del Quirinale illuminato con il tricolore. (Ufficio Stampa Quirinale)

ROMA. – Non serviranno tempi supplementari. Martedì sera ci dovrà essere chiarezza non solo sulla volontà di ricostituire la vecchia maggioranza con i renziani ma anche sulla volontà di far incaricare un premier. Il Quirinale attende una determinazione limpida su questa complicatissima crisi, con la convinzione che domani si sarà fatta chiarezza. Anche perché, si ricorda, il mandato di Fico era preciso in questo senso.

“O dentro o fuori”, sarà quindi la risposta che il presidente incaricato dell’esplorazione dovrebbe consegnare nelle mani del capo dello Stato quando domani salirà al Quirinale per riferire di questi tre giorni di consultazioni che hanno visto frenetici contatti telefonici a margine di un tavolo di lavoro allargato per approfondire temi e linee programmatiche.

Sergio Mattarella non si aspetta più mezze risposte o ulteriori dilazioni. La pandemia non demorde, il piano vaccinale urge e l’Unione europea attende con ansia il Recovery italiano, tassello fondamentale del costosissimo puzzle continentale.

Il metodo di lavoro del presidente è stato lineare sin dall’inizio e si sta sviluppando anche in questa crisi con un approccio “step by step”. In questa fase si sta esplorando il Conte ter. Ove mai Roberto Fico ne accertasse l’impossibilità a costituirlo Mattarella riassumerà su di se i fili della crisi, con nuovi ragionamenti che al momento restano sullo sfondo. Le subordinate verranno affrontate solo dopo che questo capitolo sarà archiviato.

Il tempo corre e la necessità di non lasciare il Paese senza guida è sempre più stringente. D’altronde i rumours che salgono da Montecitorio riferiscono di una trattativa molto avanzata, seppur rissosa, anche sulla composizione del governo. Per tutto il giorno si sono susseguite indiscrezioni sulle caselle ministeriali.

Fonti parlamentari hanno ricordato che il Quirinale, alle consultazioni della settimana scorsa, aveva già definito un perimetro spiegando ai suoi interlocutori che avrebbe vigilato per cercare continuità d’azione per i ministeri chiave. Cioè quelli che insistono con più forza sulle emergenze del momento, la crisi sanitaria – con l’esigenza di un imponente e rapido piano vaccinale – e l’approvazione e l’esecuzione del Recovery plan.

Una vigilanza già nota e che rientra nei poteri del presidente della Repubblica che sulla scelta dei ministri ha diritto d’interlocuzione. Naturalmente, si osserva al Quirinale, si tratta di un discorso generale e, peraltro, non di questi giorni. Ovviamente in questa fase Mattarella non si occupa di caselle, di ministeri e di nomi. Che spetteranno eventualmente al prossimo presidente incaricato.

(di Fabrizio Finzi/ANSA)

Lascia un commento