Calcio, Agnelli: per i club danni fino a 8 miliardi

Un pallone nel centro del campo per l'inizio di partita.
Un pallone nel centro del campo per l'inizio di partita.

TORINO. – Per vedere il fondo della vorágine che la pandemia Covid avrà creato (anche) nel mondo del calcio bisogna aspettare la fine della stagione. Solo allora – è l’opinione di Andrea Agnelli, presidente della Juventus e di ECA, l’associazione alla quale hanno aderito quasi 250 club europei – si potranno fare i conti esatti sulle conseguenze di stadi chiusi e crollo dei ricavi.

Il numero 1 della società bianconera “aggiorna” le stime fatte da  Deloitte, che ha ipotizzato mancate entrate pari a 2 miliardi di euro nei bilanci dei principali club europei.

“Penso – ha detto in una diretta streaming di News Tank Football – che andrà molto peggio, anche perché non credo che gli stadi potranno essere riaperti al pubblico in questa stagione. I danni per i club europei saranno tra i 6,5 e gli 8 miliardi di euro e le società saranno costrette a ricorrere ad aumenti di capitale per complessivi 6 miliardi. E inoltre va considerato l’impatto sulle serie minori, sui posti di lavoro, insomma su tutto il sistema calcio”.

Le conseguenze economiche del Covid emergono anche dal giro d’affari prodotto dl calciomercato che, sempre secondo il punto di osservazione di ECA, è calato, rispetto all’anno precedente, 2,6 miliardi di euro, passando da 6,5 a 3,9 miliardi.

Ripartire richiederà uno sforzo anche di cambiamento -. Ha osservato Agnelli. “Nonostante lo scenario difficile”, però, “l’interesse mostrato dalle società finanziare e dai private equity è un aspetto positivo, oltre ad evidenziare la necessità di liquidità dell’intero settore per le conseguenze legate alla pandemia. Non investirebbero – ha aggiunto – se non ci fosse un’opportunità nell’industria calcio”.

Il numero 1 di ECA sollecita correzioni alla Champions League, perché “i tifosi vogliono un maggior numero di match europei e di qualità”. Quindi “va fatto qualcosa di diverso, partendo dai format e dal valore delle competizioni”.

Agnelli suggerisce di valutare un accesso fifty-fifty: “per il 50% legato ai risultati ottenuti nei campionati nazionali e per l’altro 50% ai risultati internazionali recenti. Dobbiamo avere – conclude – un approccio che non sia nostalgico, ma innovativo per fare in modo che il calcio continui a essere il primo sport nel mondo”.

Un’altra partita è quella dei diritti tv: domani la Lega di Serie A aprirà le buste delle offerte per il triennio 2021/24. Poi si terrà l’assemblea nella quale i club decideranno se verificare subito le cifre o aprire le trattative private. La Lega punta a incassare 1,15 miliardi di euro a stagione, circa 180 milioni in più rispetto al triennio in corso.

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