Zingaretti: “Conte è il punto di equilibrio”

(S-D) Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, il premier Gouseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in occasione della chiusura della campagna elettorale delle elezioni regionali, Narni
(S-D) Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, l'ex-premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in occasione della chiusura della campagna elettorale delle elezioni regionali, Narni, 25 ottobre 2019. ANSA/MATTEO CROCCHIONI

ROMA. – Ad un’ora dall’inizio delle consultazioni al Quirinale – Sergio Mattarella vedrà nel pomeriggio allo studio alla vetrata i presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico – oggi è anche il giorno dei partiti, chiamati a decidere la linea in vista delle consultazioni di domani e venerdì al Colle.

“Siamo davanti a un passaggio strettismo”, apre la segreteria Pd Nicola Zingaretti, accusando ancora Iv della “irresponsabile” apertura della crisi. Al Nazareno il segretario sonda gli umori dei dem e difende il Conte ter. Conte “è il punto di equilibrio”, dice. Ma a tutti è noto che non tutto il Pd è disponibile ad impiccarsi a Conte.

Fari puntati anche sulla riunione notturna dei gruppi di Italia Viva, con Matteo Renzi ancora decisivo per un eventuale Conte ter. Il neonato gruppo degli Europeisti ancora non è così robusto numericamente da garantire la maggioranza assoluta a Palazzo Madama (“Cresceremo, ci sono interlocuzioni in corso”, assicura però il Maie Merlo) e Renzi resta ago della bilancia per il reincarico a Conte.

Ciò mette in fibrillazione il M5s, per metà convinto del definitivo “mai più” al senatore di Rignano. Il capogruppo Pd al Senato Marcucci olia la trattativa: “c’era una maggioranza risicata anche prima, si ha il dovere si allargarla” con gli Europeisti ma anche con Italia Viva.

Ma mentre la Bellanova non esclude Di Maio premier, le parole di Ettore Rosato non aiutano la trattativa, quando evocano l’arrivo di una donna a Palazzo Chigi e comunque subordinano la scelta di un nome al confronto sui programmi. Al Colle Iv andrà senza porre veti ma certo anche senza fare il nome di Conte, su cui ancora Pd e M5s fanno quadrato, nonostante evidenti crepe nei rispettivi partiti.

Il centrodestra intanto si prepara a salire al Colle in delegazione unitaria, ma senza una vera unitaria proposta. Salvini insiste: Lega, Fdi e Fi chiederanno le elezioni.Ma la capogruppo azzurra Gelmini smentisce un attimo dopo: “Forza Italia non chiede il voto”. Un cubo di Rubik che toccherà al Capo dello Stato allineare.

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