Auto: mercato Europa crolla del 24,6% nel 2020

File di auto sull'autostrada.
File di auto sull'autostrada. (ANSA)

TORINO, 19 GEN – Il mercato europeo dell’auto – Ue più Paesi Efta e Regno Unito – chiude il 2020, anno del Covid, con bilancio pesante: il calo delle immatricolazioni, secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto, è pari al 24,3% rispetto al 2019, a quota 11.961.182.

Si tratta di 3,8 milioni di immatricolazioni in meno. In rosso anche l’ultimo mese: a dicembre sono state vendute 1.214.581 auto (-3,7%).

Il gruppo Fca, nell’ultimo anno prima della nascita di Stellantis, registra 700.534 immatricolazioni, il 26% in meno del 2019 e una quota pari al 5,9% a fronte del 6% dell’anno precedente.

Positivo l’ultimo mese, in controtendenza rispetto al mercato:  74.755 immatricolazioni in crescita del 7,5% e la quota dal 5,5 al 6,2%. Insieme Fca e Psa hanno venduto 2.419.190 auto, al secondo posto alle spalle del gruppo Volkswagen con 3.040.030 immatricolazioni. Alle spalle si trovano Renault con 1.277.884 e Toyota con 695.293.

Per il centro Studi Promotor “è un bilancio decisamente catastrofico, un livello di immatricolazioni quasi identico a quello del 1994 cioè di 26 anni fa” con tutti i 30 Paesi dell’area in calo fino al 42,8% perso in Croazia. La quota di elettriche e ibride plug-in è ancora non molto significativa, anche se in mercati importanti come Germania e Regno Unito ha superato il 10%.

“Nel complesso – osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – il mercato dell’auto nell’Europa Occidentale con un calo del 24,3% sta marciando a tre cilindri e quello che è peggio è che le previsioni per il 2021 restano negative”.

“L’Italia è in coda ai maggiori mercati in Europa anche per la quota di auto ricaricabili nell’anno, con un 4,3% contro il 13,6% della Germania, l’11,2% della Francia e il 10,7% della Gran Bretagna”, commenta Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae.

“Il 2021 è un anno costellato di incognite – osserva Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia – sia per la pandemia, sia per altri fattori come l’uscita di Uk dall’Ue e il nuovo assetto di importanti player del settore, in primis Stellantis”.

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