Giuramento blindato, allerta a Fort Washington

Agenti di sicurezza schierati di fronte alla Casa Bianca. Rapper
Agenti di sicurezza schierati di fronte alla Casa Bianca. Immagine d'archivio. (ANSA/EPA)

NEW YORK.  – Una città fantasma: strade deserte, negozi chiusi e solo militari in circolazione. “Fort Washington” è pronta a un giuramento blindato. L’area del Capitol Hill, dove si trova il Congresso, è completamente isolata con posti di blocco a ogni angolo. Lo stesso vale per la Casa Bianca, un fortino inespugnabile dove sono stati ultimati i grandi preparativi per il passaggio di consegne da Donald Trump a Joe Biden.

L’allerta in queste ore è massima. Dall’Fbi al Secret Service passando per la Guardia Nazionale, migliaia di uomini e donne delle forze dell’ordine sono schierati in città. E ogni militare in arrivo da fuori Washington viene controllato: il timore è infatti che possano esserci degli infiltrati.

Due soldati della Guardia Nazionale sono stati rimossi dopo essere risultati legati a gruppi e milizie dell’estrema destra. Un decisione, assicurano dall’esercito, presa per precauzione ma che conferma la paura diffusa di azioni da parte di lupi solitari.

A preoccupare è anche la possibilità che simpatizzanti di Trump e della teoria cospirazionista di QAnon possano travestirsi da militari e confondersi fra gli altri per creare panico o, nella peggiore delle ipotesi, attaccare. Il pericolo maggiore, secondo l’Fbi, arriva dalle bombe fatte in casa: potrebbero essere collocate nelle aree meno sorvegliate della città e quindi più esposte. E in caso di esplosione distrarre dalla messa in sicurezza delle zone più critiche esponendole, a loro volta, a possibili attacchi.

Per l’Fbi e il Secret Service la giornata del giuramento è insomma un incubo in termini di sicurezza. Le grandi manovre inizieranno nelle prime ore del mattino, con l’addio di Trump alla Casa Bianca in elicottero diretto alla base di Andrews per una piccola cerimonia. Da lì, per l’ultima volta a bordo dell’Air Force One, il presidente uscente si sposterà in Florida.

Mentre Trump – ancora formalmente Commander-in-chief – sarà in vola per Mar-a-Lago, a Washington andrà assicurata la sicurezza di tre ex vicepresidenti (Barack Obama, George W. Bush e Bill Clinton), oltre che ovviamente di Joe Biden e Kamala Harris. Senza dimenticare i membri del Congresso, Nancy Pelosi e Mike Pence, questi ultimi i due maggiormente nel mirino delle proteste del 6 gennaio.

Sarà un test decisivo davanti agli occhi del mondo, con l’auspicio di far dimenticare le scene dell’assalto al Campidoglio che hanno innescato una valanga di critiche contro forze dell’ordine impreparate e, secondo alcuni, complici dei rivoltosi.

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