Prezzi in calo (meno 0,2%) nel 2020, ma non al Sud

Carrello della spesa lungo i banchi del supermercato.
Carrello della spesa lungo i banchi del supermercato. (ANSA)

ROMA. – Il 2020 chiude con il segno negativo per i prezzi al consumo. L’Istat conferma il calo dello 0,2% (da +0,6% del 2019) nella media d’anno, per effetto del crollo degli energetici.

É la terza volta che si registra una diminuzione da quando esistono le relative serie storiche dell’Istituto di statistica, ovvero a partire dal 1954: le altre due volte risalgono al 1959 (-0,4%) e al 2016 (-0,1%).  Resta in controtendenza il carrello della spesa che, invece, continua a registrare un rincaro (+1,3%).

E, a livello geografico, l’andamento dell’inflazione al Sud: il Mezzogiorno segna, infatti, una crescita dei prezzi pari allo 0,2%, per le Isole la variazione è nulla, il Centro si attesta sul dato nazionale, mentre il Nord-Est e il Nord-Ovest mostrano un calo maggiore, in entrambi i casi pari a -0,3%.

Sul fronte delle imprese, l’andamento “demográfico” indica che nel 2020 sono circa 292.000 le iscrizioni e 273.000 le cessazioni al Registro delle imprese, con un saldo che fa segnare un +0,32%, secondo i dati di Unioncamere/Infocamere.

“Nonostante il clima d’incertezza dovuto alla pandemia, il sistema imprenditoriale ha retto l’urto”, commenta il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, assicurando che “continueremo a lavorare fino all’ultimo per garantire ristori e rilancio”.

Tornando al dato nazionale dei prezzi al consumo, come accaduto nel 2016 e a differenza, invece, di quanto verificatosi nel 1959 (quando fu dovuto anche ad altre tipologie di prodotto), la variazione annua negativa “è imputabile prevalentemente all’andamento dei prezzi dei beni energetici” che arrivano a segnare un -8,4% rispetto al 2019, “al netto dei quali l’inflazione rimane positiva e in lieve accelerazione rispetto all’anno precedente”, sottolinea l’Istat.

Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (la cosiddetta inflazione di fondo), i prezzi, infatti, crescono dello 0,5% (come nel 2019) e al netto dei soli energetici dello 0,7% (da +0,6% del 2019). Il dato definitivo dell’Istat per il 2020 arriva con quello relativo a dicembre scorso (rivisto), in cui l’inflazione rimane negativa per l’ottavo mese consecutivo con un -0,2% su base annua (come nel mese precedente).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto carrello della spesa, rallentano la crescita a +0,6%. Ma nella media del 2020 segnano un +1,3%. Il Codacons calcola che l’inflazione al -0,2% nel 2020 si traduce in un risparmio medio pari a 61 euro per la famiglia “tipo” e a 80 euro per un nucleo con due figli.

L’Unc sottolinea anche che i risparmi sono “falsati” dal lockdown e parla di una “stangata” dal carrrello della spesa con un maggior esborso di 117 euro per una copia con due figli e di 106 euro per una coppia con un figlio.

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