Covid: il Brasile inizierà a produrre anche il vaccino russo

Una confezione del vaccino russo Sputnik V
Una confezione del vaccino russo Sputnik V. EPA/SERGEI ILNITSKY

BRASILIA.  – Il vaccino russo, Sputnik V, sarà il secondo ad essere prodotto in Brasile a partire da questa settimana, quando inizierà la sua produzione presso lo stabilimento dell’azienda farmaceutica nazionale Uniao Quimica a Brasilia.

I dirigenti dell’azienda hanno detto oggi alla radio Cbn di Brasilia che venerdì prossimo inizierà la produzione dello Sputnik V, sviluppato dall’istituto di ricerca russo Gamaleya.

Successivamente, i farmaci verranno suddivisi a Guarulhos, città della Grande San Paolo, per la loro distribuzione negli Stati di Bahia (nord-est) e Paranà (sud).

L’aspettativa è di produrre circa 8 milioni di unità al mese nella prima metà del 2021, grazie all’accordo stipulato da Uniao Quimica con il Fondo russo per gli investimenti diretti.

Se le previsioni saranno confermate, lo Sputnik sarà il secondo vaccino prodotto sul suolo brasiliano, dopo il Coronavac cinese, che ha iniziato ad essere prodotto dall’Istituto Butantan di San Paolo da metà dicembre.

L’Istituto Fiocruz di Rio de Janeiro, invece, non ha ancora iniziato a produrre il vaccino dell’Università di Oxford, nonostante l’accordo preso con il laboratorio inglese AstraZeneca.

Il governatore di San Paolo, Joao Doria, ha chiesto all’Agenzia nazionale di vigilanza santaria (Anvisa) del Brasile di approvare con “urgenza” il vaccino cinese, Coronavac, per iniziare il processo di immunizzazione e poter così “salvare vite umane”.

Il Coronavac è stato testato su 13 mila volontari brasiliani sotto la supervisione dell’Istituto Butantan di San Paolo. Anvisa ha nel frattempo ritenuto “incompleto” il rapporto presentato giovedì scorso dal Butantan, il che potrebbe ritardare l’approvazione dell’antidoto.

Doria ha ribadito che prevede di iniziare la vaccinazione nello Stato da lui governato il 25 gennaio, mentre il governo federale intende somministrare il primo vaccino il 20 gennaio, attraverso l’Istituto Fiocruz di Rio de Janeiro, che ha sviluppato il farmaco dell’Università di Oxford insieme al laboratorio AstraZeneca.

Doria, esponente di centrodestra convinto fautore della vaccinazione di massa, è attualmente il principale avversario politico del presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro, che ha invece espresso riserve in più occasioni nei confronti dei vaccini, prendendo di mira in particolare proprio il fármaco cinese.

Il vicepresidente del Brasile, Hamilton Mourao, ha affermato che si farà somministrare il vaccino contro il coronavirus.

“Sono del gruppo due, secondo la pianificazione (definita dal ministero della Salute): non salterò la fila, a meno che non sia per dare l’esempio”, ha aggiunto il vicepresidente parlando oggi a Brasilia.

“Il vaccino è per l’intero Paese nel suo insieme, è una questione collettiva, non individuale: in questo caso l’individuo è subordinato al collettivo”, ha sostenuto Mourao, un generale in pensione di 67 anni che è appena uscito dalla quarantena dopo essere risultato positivo al Covid-19.

A differenza del suo vice, il presidente Jair Bolsonaro ha reso nota l’intenzione di non vaccinarsi considerandosi “immunizzato”, essendo a sua volta guarito dalla malattia dopo averla contratta nel luglio scorso.  Covid:

Il Brasile ha superato quota 90 milioni il numero dei casi di contagio da Covid-19 registrati ufficialmente nel mondo dall’inizio della pandemia, di cui 49,9 milioni guariti.

Lo rende noto l’università americana Johns Hopkins, che riporta anche 1,93 milioni di decessi totali legati al nuovo coronavirus.

Il Paese più colpito al mondo in termini assoluti dal Covid-19 restano gli Stati Uniti, con 22,3 milioni di contagi e 373 mila decessi. Seguono l’India e il Brasile.

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