Grido allarme palestre: “Noi allo stremo, riapriteci”

Una palestra deserta.
Una palestra deserta. (ANSA)

ROMA. – “Siamo allo stremo, confidiamo in una riapertura al più presto, i nostri centri sportivi sono in sicurezza da ottobre”.  Il grido di allarme arriva dalla voce di  Giampaolo Duregon,  presidente dell’Anif (Associazione nazionale impianti sport & fitness) che al telefono con l’ANSA parla del difficile momento del mondo sportivo in vista di un sempre più probabile slittamento di qualche settimana della tanto agognata riapertura in vista del prossimo Dpcm.

Il tema di palestre e piscine dovrebbe essere al centro di una riunione con il Cts. “Speravamo di poter riaprire il 18 gennaio, al più tardi il 25 o il primo febbraio – spiega Duregon – c’era un fermento positivo. Ma questi ultimi dati non sono confortanti per cui si è bloccata questa ipotesi di riapertura. La data è sicuramente scivolata in avanti ma noi siamo veramente allo stremo. Se da una parte riaprire con le restrizioni e soprattutto con un Covid che mette paura a tutti non è semplice, però se mai ricominciamo…Noi non riteniamo di essere diffusori del contagio, perché indagini reali dicono che siamo scesi sotto l’uno per mille tra i frequentatori dei centri sportivi che hanno uno stile di vita sano e sono i primi a proteggersi. Nei centri sportivi il virus non gira proprio”.

Duregon sottolinea inoltre che la situazione “dal punto di vista economico non è più sostenibile. I centri sportivi sono attività senza fini di lucro, società sportive dilettantistiche che hanno i conti quasi in pari, che usano le entrate per pagare le spese. C’è un flusso economico crollato a zero – evidenzia il n.1 dell’Anif – di un miliardo di euro al mese per centomila centri sportivi italiani i quali invece continuano a pagare spese fisse e sono veramente allo stremo anche perché i ristori per le società non bastano”

“Speravamo di poter ricominciare lunedì prossimo – conclude Duregon – ma ora questa data sembra saltata. Tutti i centri sportivi sono in sicurezza. É da ottobre che siamo prontissimi, non aspettiamo altro che riaprire quanto prima”.

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