Germania: produzione industriale tiene, export sale 2,2%

Opeari al lavoro nella frabbrica di auto Volkswagen Sachsen GmbH, Zwickau, Germania.
Opeari al lavoro nella frabbrica di auto Volkswagen Sachsen GmbH, Zwickau, Germania. (ANSA/EPA)

ROMA.  – L’economia tedesca resiste agli effetti del covid e si conferma resiliente. Lo dicono i dati che arrivano da Berlino, che seppur con segnali di rallentamento, mostrano che la locomotiva d’Europa non si ferma e fa ancora ben sperare.

Gli ultimi numeri arrivati dall’ufficio federale di statistica certificano che la produzione industriale tedesca è cresciuta a novembre dello 0,9% rispetto al mese precedente, in rallentamento rispetto al +3,4% di ottobre, ma comunque più di quanto si aspettavano gli analisti (+0,8%).

Stabile il calo su base annua, pari a -2,6%. Segnali che si aggiungono a quelli arrivati ieri dagli ordinativi, balzati a sorpresa a noviembre del 2,3% contro il calo atteso dagli analisti.

Segnali incoraggianti arrivano anche dalla bilancia commerciale, con le esportazioni in crescita del 2,2%, oltre le attese degli analisti (+1%). Bene anche l’import, con un +4,7%, ben oltre lo 0,4% delle stime. Il surplus della bilancia mcommerciale è pari a 17,2 miliardi di euro, dai  19,4 miliardi di ottobre e in calo rispetto alle attese (19,2 miliardi).

Gli ultimi dati economici “forniscono un altro segnale del fatto che le restrizioni introdotte il 2 novembre per contenere la diffusione del Covid non hanno avuto un effetto materiale sulla ripresa industriale”, commenta il capo economista di Hsbc, Stefan Schilbe, citato dal Financial Times online che dedica un articolo ai dati “resilienti” tedeschi, tutti migliori alle aspettative.

L’industria è tornata ad essere la maggior speranza dell’economia tedesca nella sfida contro il declino”, aggiunge Carsten Brzeski di Ing. E proprio l’industria manifatturiera dovrebbe raggiungere presto i livelli pre-pandemia, grazie alla spinta dei nuovi ordini attesi nei prossimi mesi, prevede Commerzbank, secondo la quale questa ripresa continua del settore dovrebbe significativamente ridurre l’atteso calo del pil nel quarto trimestre.

Proprio la stima sul Pil tedesco nel 2020 verrà diffusa la prossima settimana, giovedì 14. Le stime degli analisti concordano su un calo del 5,1%, contro il -5,5% pronosticato dal ministero dell’Economia di Berlino.

Se la cava meno bene rispetto alla Germania, invece, l’industria francese. A novembre la produzione industriale ha registrato un calo dello 0,9% su base mensile e del 4,6% su base annua, leggermente più contenuto rispetto alle attese degli analisti (-1% su mese e -5% sull’anno).

Male in Francia anche i consumi delle famiglie: sempre a novembre la spesa al consumo crolla del 18,9% su base mensile (dal +3,9% del mese precedente), superando le attese degli analisti; su base annua la flessione è del 17,1%.

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